Daniele Nalbone
Oggi i cittadini di queste zone si mobiliteranno, contemporaneamente, per opporsi alle tre centrali a carbone che, da anni, stanno inquinando l'aria della Riviera Ligure, del Salento e dell'Alto Lazio. Ad aprire le danze sarà Valleggia Quiliano (Savona): dalle 10 alle 19, in via Diaz, nei pressi della rotonda ormai nota come "Tirreno Power" dal nome della centrale a carbone, si terrà un presidio «per rivendicare il diritto alla salute». L'Unione dei comitati e cittadini per l'ambiente e la salute della provincia di Savona sarà in piazza per la prima volta «per chiedere», spiegano i promotori, «la completa metanizzazione e messa a norma della centrale termoelettrica di Vado Ligure e l'eliminazione del carbone come fonte di energia in tutta Italia». È questo il grido di un gruppo di "cittadini semplici" che rifiutano perfino l'etichetta di "ambientalisti": «Siamo semplicemente persone che non intendono ammalarsi e morire precocemente per inquinamento». Quello del savonese sarà quindi un No al carbone, «ma soprattutto un forte e chiaro Sì a tutte le possibili migliorie della nostra aria che nessuno deve permettersi di ritenere un bene "privato" né tantomeno "corruttibile" per scopi ed interessi privati».
Quindi sarà la volta di Tarquinia dove confluiranno non solo attivisti e cittadini della zona tra Civitavecchia, dove sorge la centrale a carbone Enel di Torre Valdaliga Nord, e Montalto di Castro, dove la nocività è rappresentata sempre da una centrale a carbone, sempre di Enel: sono infatti attese delegazioni No Coke sia da Savona e Brindisi, ma anche da Gualdo Cattaneo (Perugia) e Porto Tolle (Rovigo).
L'appuntamento è per le ore 17 presso il Monastero delle Benedettine, in via Umberto I. In questa occasione sarà presentato il "Monitoraggio autonomo della qualità dell'aria" con il quale si concluderà la prima fase del percorso intrapreso per difendere l'Alto Lazio non solo dagli inquinatori «ma anche dal degrado morale indotto dalle compensazioni» denunciano i cittadini No Coke e il Comitato Cittadini Liberi. «Soldi in cambio del silenzio, secondo il collaudato modello applicato da anni a Civitavecchia». E allora, vista l'assenza delle istituzioni, sono stati i cittadini a effettuare il monitoraggio delle qualità dell'aria.
Lo hanno fatto raccogliendo fondi con una lotteria dal titolo "Fai la tua parte". Ora che il monitoraggio è stato completato, saranno proprio gli esperti che hanno curato il lavoro, il dott.Marco Stefanin, responsabile dello studio Terra srl, il prof. Stefano Montanari, studioso di nano patologie al Centro di ricerca Nanodiagnostic, e il dott. Mauro Mocci dei Medici per l'Ambiente (Isde), a presentarlo alla popolazione. I primi dati emersi sono allarmanti: tra Civitavecchia e Montalto di Castro, tra le ciminiere delle due centrali a carbone distanti tra loro poco più di 38 km, si registra un tasso di mortalità per patologie neoplastiche più alto del 26% rispetto alla media; primo posto nel Lazio e terzo in Italia nella triste classifica della mortalità per tumori ai polmoni, alla trachea e ai bronchi. «Con questo monitoraggio speriamo di poter essere d'aiuto alla nostra salute, ma anche alla nostra economia, agricola e turistica».
Ma c'è anche un altro obiettivo che si vuole raggiungere con questo auto-monitoraggio: «Aumentare la consapevolezza "dal basso" sui danni provocati da scelte industriali scellerate, di cui siamo cavie». Complessivamente, sono stati raccolti e spesi circa 80mila euro per finanziare due campagne, una svolta nel 2008, l'altra nel 2009. Ma i cittadini avvertono: «Siamo solo all'inizio».
Sarà quindi la volta di Brindisi per chiudere la giornata "No Coke": alle 17.30 l'appuntamento è nella piazza della stazione ferroviaria per un corteo che attraverserà tutta la città, «per esercitare il diritto a decidere non solo l'utilizzo del territorio ma anche il modello economico e la tutela dell'ambiente» spiegano nell'appello alla manifestazione le associazioni ambientaliste promotrici. Chiare le richieste dei cittadini: fermare il progetto della Brindisi Lng per la costruzione del rigassificatore nell'area portuale di Capobianco e ridurre drasticamente l'esercizio della centrale Enel di Cerano. Il tutto unito a un forte aumento dei controlli, pubblici, sugli impatti ambientali. «Saremo in piazza - spiegano i promotori - per un'economia che renda compatibili con l'ambiente gli impianti industriali esistenti e che, al contempo, favorisca le vocazioni e le risorse locali: le attività portuali, il turismo, l'agricoltura, l'artigianato. Per questo, nella città che pochi giorni fa ha pianto un suo "figlio" vittima dell'ennesimo omicidio sul lavoro nello stabilimento Sanofi Aventis, «vogliamo mettere al centro della manifestazione di oggi anche il nostro impegno per il diritto al lavoro e alla salute».
Liberazione 19/06/2010, pag 6
Oggi i cittadini di queste zone si mobiliteranno, contemporaneamente, per opporsi alle tre centrali a carbone che, da anni, stanno inquinando l'aria della Riviera Ligure, del Salento e dell'Alto Lazio. Ad aprire le danze sarà Valleggia Quiliano (Savona): dalle 10 alle 19, in via Diaz, nei pressi della rotonda ormai nota come "Tirreno Power" dal nome della centrale a carbone, si terrà un presidio «per rivendicare il diritto alla salute». L'Unione dei comitati e cittadini per l'ambiente e la salute della provincia di Savona sarà in piazza per la prima volta «per chiedere», spiegano i promotori, «la completa metanizzazione e messa a norma della centrale termoelettrica di Vado Ligure e l'eliminazione del carbone come fonte di energia in tutta Italia». È questo il grido di un gruppo di "cittadini semplici" che rifiutano perfino l'etichetta di "ambientalisti": «Siamo semplicemente persone che non intendono ammalarsi e morire precocemente per inquinamento». Quello del savonese sarà quindi un No al carbone, «ma soprattutto un forte e chiaro Sì a tutte le possibili migliorie della nostra aria che nessuno deve permettersi di ritenere un bene "privato" né tantomeno "corruttibile" per scopi ed interessi privati».
Quindi sarà la volta di Tarquinia dove confluiranno non solo attivisti e cittadini della zona tra Civitavecchia, dove sorge la centrale a carbone Enel di Torre Valdaliga Nord, e Montalto di Castro, dove la nocività è rappresentata sempre da una centrale a carbone, sempre di Enel: sono infatti attese delegazioni No Coke sia da Savona e Brindisi, ma anche da Gualdo Cattaneo (Perugia) e Porto Tolle (Rovigo).
L'appuntamento è per le ore 17 presso il Monastero delle Benedettine, in via Umberto I. In questa occasione sarà presentato il "Monitoraggio autonomo della qualità dell'aria" con il quale si concluderà la prima fase del percorso intrapreso per difendere l'Alto Lazio non solo dagli inquinatori «ma anche dal degrado morale indotto dalle compensazioni» denunciano i cittadini No Coke e il Comitato Cittadini Liberi. «Soldi in cambio del silenzio, secondo il collaudato modello applicato da anni a Civitavecchia». E allora, vista l'assenza delle istituzioni, sono stati i cittadini a effettuare il monitoraggio delle qualità dell'aria.
Lo hanno fatto raccogliendo fondi con una lotteria dal titolo "Fai la tua parte". Ora che il monitoraggio è stato completato, saranno proprio gli esperti che hanno curato il lavoro, il dott.Marco Stefanin, responsabile dello studio Terra srl, il prof. Stefano Montanari, studioso di nano patologie al Centro di ricerca Nanodiagnostic, e il dott. Mauro Mocci dei Medici per l'Ambiente (Isde), a presentarlo alla popolazione. I primi dati emersi sono allarmanti: tra Civitavecchia e Montalto di Castro, tra le ciminiere delle due centrali a carbone distanti tra loro poco più di 38 km, si registra un tasso di mortalità per patologie neoplastiche più alto del 26% rispetto alla media; primo posto nel Lazio e terzo in Italia nella triste classifica della mortalità per tumori ai polmoni, alla trachea e ai bronchi. «Con questo monitoraggio speriamo di poter essere d'aiuto alla nostra salute, ma anche alla nostra economia, agricola e turistica».
Ma c'è anche un altro obiettivo che si vuole raggiungere con questo auto-monitoraggio: «Aumentare la consapevolezza "dal basso" sui danni provocati da scelte industriali scellerate, di cui siamo cavie». Complessivamente, sono stati raccolti e spesi circa 80mila euro per finanziare due campagne, una svolta nel 2008, l'altra nel 2009. Ma i cittadini avvertono: «Siamo solo all'inizio».
Sarà quindi la volta di Brindisi per chiudere la giornata "No Coke": alle 17.30 l'appuntamento è nella piazza della stazione ferroviaria per un corteo che attraverserà tutta la città, «per esercitare il diritto a decidere non solo l'utilizzo del territorio ma anche il modello economico e la tutela dell'ambiente» spiegano nell'appello alla manifestazione le associazioni ambientaliste promotrici. Chiare le richieste dei cittadini: fermare il progetto della Brindisi Lng per la costruzione del rigassificatore nell'area portuale di Capobianco e ridurre drasticamente l'esercizio della centrale Enel di Cerano. Il tutto unito a un forte aumento dei controlli, pubblici, sugli impatti ambientali. «Saremo in piazza - spiegano i promotori - per un'economia che renda compatibili con l'ambiente gli impianti industriali esistenti e che, al contempo, favorisca le vocazioni e le risorse locali: le attività portuali, il turismo, l'agricoltura, l'artigianato. Per questo, nella città che pochi giorni fa ha pianto un suo "figlio" vittima dell'ennesimo omicidio sul lavoro nello stabilimento Sanofi Aventis, «vogliamo mettere al centro della manifestazione di oggi anche il nostro impegno per il diritto al lavoro e alla salute».
Liberazione 19/06/2010, pag 6
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