lunedì 12 luglio 2010

«Stop ai progetti devastanti a Roma e nel Lazio»

In corteo da tutta la regione i Movimenti uniti contro le nocività. E al Macro precari contro il cemento di Alemanno

Daniele Nalbone
Moratoria per le opere nocive. Blocco dei nuovi scempi. Il Lazio di Polverini e la Roma di Alemanno hanno, ieri, subito un duro attacco e una colorata protesta da parte di chi «non ne può più di scelte, calate dall'alto, contro la popolazione e il territorio». Così, i Movimenti uniti del Lazio contro le nocività hanno aperto la loro manifestazione sotto la Regione. Contemporaneamente, al Macro di Testaccio, dove è in corso "Index Urbis", la Festa dell'architettura di Roma, precari, studenti, senza casa hanno fatto irruzione al convegno "Abitare Roma, cambiare le periferie" dove architetti, istituzioni accademiche e amministratori locali erano intenti a discutere il futuro di Roma. O meglio, come hanno spiegato i giovani di Multievercity, laboratorio autogestito nato recentemente proprio all'interno della facoltà di architettura, «a cercare di dar logica e lustro alle mirabolanti uscite del sindaco Alemanno e ai suoi desideri, ormai non più tanto nascosti: servire ancora una volta Roma su un piatto d'argento al gran banchetto della rendita e della speculazione». Ovviamente, al centro delle denunce dei precari, tanto nel lavoro quanto nell'abitare, la nuova trovata di Alemanno: progetti curati da archistar e grattacieli che ridisegneranno la skyline capitolina.
A inaugurare la giornata di protesta, come detto, sono stati però i Movimenti uniti contro le nocività: i cittadini che da anni si battono in difesa del territorio sono arrivati a Roma da ogni punto della Regione per chiedere il ritiro dei progetti nocivi e devastanti e per difendere i "beni comuni". Sono partiti all'alba, considerando anche la giornata di sciopero dei trasporti indetta dai sindacati di base. E, sotto il sole cocente, hanno fatto sentire la voce dei primi cittadini a manifestare contro la nuova giunta regionale: presenti la Rete dei cittadini di Aprilia contro la Turbogas "marca De Benedetti", il Comitato che si batte contro l'autostrada Roma - Latina, il popolo "No Inc." di Albano che sta resistendo al progetto, voluto da Alemanno in primis, di un terzo inceneritore in quel di Roncigliano, il Movimento No Coke dell'Alto Lazio da un decennio in lotta contro la centrale a carbone di Enel, il neonato comitato Fiumicino Resiste che si batte contro il porto turistico "marca Caltagirone", il conterraneo Fuoripista che si oppone al raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino, l'assembla permanente "No Fly" in lotta per la riduzione dei voli sullo scalo di Ciampino. E ancora, da Guidonia per il risanamento ambientale, dalla Valle del Sacco per la tutela di una delle zone più inquinate della regione. Oltre a striscioni e megafoni, questi "cittadini resistenti" hanno portato con loro proposte concrete di uno sviluppo alternativo del territorio. «Uno sviluppo» spiegano «"purtroppo" troppo poco speculativo per essere preso in considerazione dagli amministratori».
Mentre dal microfono sotto la Regione iniziavano gli interventi dei comitati, al Macro di Testaccio i "fantasmi della metropoli", i precari, si sono manifestati e hanno preso la parola davanti all'assessore capitolino ai Lavori pubblici e alle periferie, Fabrizio Ghera, all'assessore alla Casa della Regione, Teodoro Buontempo e al direttore del Dipartimento politiche di riqualificazione delle periferie, Francesco Coccia. «In lungo, in largo, o in alto» denunciano i "fantasmi" «con il saccheggio dell'Agro o con l'attacco ai cieli, la Fiera del cemento è ripartita». Al centro della protesta, praticamente tutti i nuovi obiettivi della squadra di Alemanno: dal GP di Formula 1 ai parchi a tema tanto cari al vicesindaco Cutrufo. Dalle cubature che pioveranno nell'area dell'ex Fiera di Roma, alla cementificazione del litorale. E, ovviamente, alle grandi opere previste in tutta la Regione che, di fatto, hanno collegato i due momenti di protesta. Protesta che continuerà nelle prossime settimane con, al centro, "contenuti" e non semplici slogan: «per questo» spiegano i movimenti «abbiamo deciso, in vista e ben oltre gli stati generali di Roma annunciati da Alemanno, un percorso di inchiesta, di elaborazione e di attivazione comune per incalzare le amministrazioni». Prima tappa di questo percorso, un'assemblea pubblica che si terrà il 22 giugno alle 17 alla facoltà di Architettura a Roma Tre alla quale parteciperà anche l'assessore all'Urbanistica di Roma, Marco Corsini. Magari, quel giorno, una delle domande da porre potrebbe essere se saranno più alti i grattacieli di Roma … o il camino dell'inceneritore di Albano.

Liberazione 12/06/2010, pag 4

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