mercoledì 3 agosto 2011

Libia, piovono bombe e dollari. L'Italia promette 400mil di euro

Abu Dhabi vertice per decidere come proseguire. I ribelli chiedono soldi

Gheddafi non lascerà mai Tripoli di sua volontà, lo ha fatto capire in modo forte e chiaro e allora la Nato e i suoi alleati studia nuove mosse, anzi le solite: bombe e dollari. Mentre le forze militari del colonello tornano ad attaccare Misurata, le forze alleate si sono dati appuntamento ad Abu Dhabi per discutere le nuove strategie. Washington non è contenta di come stanno andando le cose, la guerra libica che sarebbe dovuta durare settimane si allunga e i costi, non solo quelli umani, continuano a salire. Stando ai dati raccolti dal Financial Times i costi delle operazioni militari Usa in Libia potrebbero oltrepassare i 2 milioni di dollari al giorno. Secondo il Pentagono sarebbero almeno 5 i paesi della Nato non si stanno impegnando come dovrebbero per risolvere la crisi libica. Germania e Polonia perché non coinvolti militarmente nelle operazioni nonostante l'appoggio politico, e Turchia, Spagna e Olanda perché negano l'uso dei loro apparecchi aerei per bombardamenti su obiettivi a terra. Inassa invece gli applausi l'Italia che per prima si è detta pronta a finanziare i ribelli con 400milioni di euro mentre la Francia ha annunciato di essere pronta a sbloccare 290 milioni di euro, mentre il Kuwait promette 180 milioni di dollari. Soldi che dovrebbero confluire in un fondo internazionale che stando alle dichiarazioni dovrebbe essere operativo già da ieri. Il ma però è d'obbilgo, in quanto i finanziatori vogliono essere certi di rivedere quei soldi e così mentre a parole si promette è ancora allo studio "la necessità di trovare un meccanismo che permetta lo scongelamento degli assett libici oppure di utilizzarli come garanzia per finanziare i crediti al Cnt". Se non da lì, i soldi potrebbero arrivare dal petrolio. I partecipanti ad Abu Dhabi hanno infatti sottolineato "l'importanza del sostegno internazionale per aiutare il Cnt a riattivare la produzione e l'esportazione del greggio". E così si viene a sapere tramite la Cnn che i ribelli avrebbero già concluso una prima vendita di 1,2 milioni di barili di petrolio a una ditta statunitense, la Tesoro e annunciano di essere pronti a produrre centomila barili di greggio al giorno. Sarebbero ottime notizie se nel frattempo non ci fosse la guerra e che il conflitto diventa di giorno in giorno più duro. I raid alleati hanno intensificato i bombardamenti,sganciando complessivamente più di 80 tra bombe e missili sulla capitale libica: obiettivo trovare il Rais. In risposta le forze fedeli a Gheddafi hanno lanciato un imponente attacco contro Misurata bombardando la città in mano ai ribelli con colpi di artiglieria e missili Grad provocando almeno una decina di morti; subito dopo il bombardamento ha avuto inizio un attacco di terra con circa 2, 3 mila uomini che sono riusciti ad avanzare per circa 3 kilometri verso l'interno della città.

Liberazione 10/06/2011, pag 5

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