Il termine per aderire alla regolarizzazione scadeva il 30 aprile. Dopo quella data, attraverso la regolarizzazione spontanea e gli accertamenti successivi, sono saltati fuori 560.837 immobili fantasma, edifici di cui non c'era traccia nei registri catastali e dunque inesistenti anche per il fisco. L'emersione ha comportato un aumento della rendita catastale sui 415,5 milioni di euro, pari all'1,2% della rendita complessiva del paese (34 miliardi di euro). Solo a Roma sono state aperte istruttorie per 68.764 immobili "fantasma", ma la capitale è preceduta da Salerno. Al terzo posto invece c'è Palermo. Il procedimento in questione ha valore solo rispetto alla regolarità catastale e fiscale, mentre non sana le illiceità di tipo edilizio o urbanistico sulle quali l'ultima parola resta ai Comuni. Dai dati sulle "autodenunce", però, il fenomeno dell'abusivismo si conferma come un problema diffuso prevalentemente da Roma in giù: a Milano sono emersi infatti "appena" 11.014 immobili fantasma, a Genova 4.756, a Torino 38.832 e a Firenze 16.944. Diverse le destinazioni d'uso: il 35% sono abitazioni (196.808 unità), il 29% sono magazzini (159.686), il 21% sono autorimesse (120.408) e il restante 15% sono uffici, negozi, laboratori, ma anche alberghi, scuole o uffici pubblici (83.935). E proprio da questo ultimo gruppo arriva l'incremento maggiore di rendita catastale: ben 296.898.133 euro.
Liberazione 02/06/2011, pag 4
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