lunedì 19 maggio 2008

Eurodeputata rom Viktoria Mohacsi / 2

L'eurodeputata rom Viktoria Mohacsi (Eldr) dopo la visita di due giorni negli insediamenti di Roma e Napoli. "Ecco le mie denunce al Parlamento"
'Blitz nei campi rom e bimbi spariti'
L'accusa dell'inviato Ue all'Italia
"Razzie di poliziotti senza spiegazioni". Non esiste "una vera politica sull'immigrazione"
"Perché non avete mai chiesto l'accesso ai finanziamenti per l'integrazione?"
di CLAUDIA FUSANI

'Blitz nei campi rom e bimbi spariti'
L'accusa dell'inviato Ue all'Italia


L'eurodeputata di origini rom Viktoria Mohacsi (Eldr)
ROMA - Parlerà a Strasburgo, seduta plenaria del Parlamento europeo, Commissione dei diritti umani. Parlerà di quello che ha visto in questi due giorni visitando i campi rom tra Roma e Napoli. E lancerà contro l'Italia un grave atto di accusa: violazione dei fondamentali diritti umani, bambini di cui si sono perse le tracce, razzie notturne della polizia. Vittoria Mohacsi, l'eurodeputato rom di origine ungherese è arrivata in Italia venerdì sera inviata dal suo partito (Eldr) per capire cosa sta succedendo in Italia tra annunci di deportazioni e di rimpatri di massa. Ospite del Partito Radicale sabato ha visitato due campi nella capitale (Castel Romano e Casilino 900, circa 1400 persone) e domenica è stata Napoli, dove l'intolleranza verso i rom è emergenza sociale e di sicurezza dopo gli incendi appiccati nel campo di Ponticelli. "E' tutto bruciato, le persone sono state sfollate e messe al sicuro durante la notte, una scena desolante" dice l'europarlamentare ospite di un convegno dei Radicali nella sede di Torre Argentina. Stasera pronuncerà il suo atto di accusa al momento raccolto in appunti in un quaderno rosa a disegni cachemire. Il cahier des dolehances si sviluppa lungo due direttrici. La prima di carattere politico e denuncerà la "totale assenza" in Italia di una politica per l'immigrazione. La seconda riguarda le denunce che gli stessi rom hanno rappresentato all'europarlamentare europea.

La difficoltà di avere dati certi. Purtroppo, ha spiegato l'eurodeputata di origini rom, 33 anni e tre figli, "ho avuto molta difficoltà ad avere dati e numeri attendibili sulla comunità rom in Italia" un fatto grave di per sè perchè dimostra che c'è scarsa conoscenza del fenomeno. Le informazioni più certe sono state fornite dall'Opera nomadi: "In Italia ci sono circa 200 mila rom di varie etnie di cui solo 80 mila sono residenti in Italia. Degli altri centoventimila la maggioranza sono semillegali. Soprattutto non esistono dati su quale era la situazione prima dell'ingresso nella Ue di Romania e Bulgaria" i paesi dove vive la maggior concentrazione rom. Il problema vero è che di tutte queste persone non esiste una banca dati che dica da quanto tempo sono qui, la nazionalità, manca un identikit della comunità.

"L'Italia non ha una politica sull'immigrazione". L'assenza di dati certi dimostra che manca il presupposto per la soluzione di ogni problema: la conoscenza. "L'Italia non ha una politica sull'immigrazione, non ha mai riconosciuto i rom neppure come minoranza linguistica e non ha una politica per le minoranze etniche. Ho incontrato persone che vivono qui anche da quaranta anni e ancora non hanno uno straccio di documento". Secondo Mohacsi la politica dell'Italia con gli stranieri è "assurda": "Non si base su legami geografici ma su vincoli di sangue (la cittadinanza viene data non in base allo ius soli ma in base allo ius sanguinis ndr); molti dei 120 mila senza documenti hanno ancora passaporti con la dicitura Jugoslavia che tutti sappiamo non esistere più". Adesso la politica del governo sembra orientarsi verso i rimpatri di massa ma "la maggior parte di queste persone non ha patria. Sono cittadini europei che sarebbero trasbordati da un posto all'altro. Fare quello che vuol fare l'Italia significa solo spostare il problema". L'Italia "non riconosce agli immigrati i diritti fondamentali: l'istruzione, la casa, l'assistenza sociale e sanitaria". Questo stasera Mohacsi dirà a Strasburgo.

"Si sentono come se fossero a Auschwitz". I campi sono in condizioni "orribili" , le persone vivono in baracche di lamiere, in mezzo ai rifiuti e ai topi, senza acqua corrente e senza luce. "Non ci sono servizi di alcuno tipo nelle vicinanze - racconta l'europarlamentare - . A Castel Romano su mille persone, 5 forse 6 hanno la cittadinanza. Una donna mi ha detto che si sente come se fosse ad Auschwitz...". Una citazione che non deve sembrare casuale. Durante la seconda guerra mondiale furono uccisi 500 mila zingari vittime del reich e dei folli progetti di dominazione razziale. Molti di loro furono deportati e sterminati proprio ad Auschwitz. Nella lingua gitana si chiama Porrajmos, significa "divoramento" e indica la persecuzione.

"Le razzie dei poliziotti". Nel suo viaggio nei campi Mohacsi ha soprattutto ascoltato. "Al campo Casilino 900 - dice - mi hanno raccontato che ogni 3 o 4 giorni verso mezzanotte arrivano pattuglie di poliziotti in divisa e armati. Non chiedono nulla, semplicemente picchiano. Ogni volta portano via circa 20 persone che scompaiono per 48 ore. Li tengono in celle dove vengono picchiati. Poi li rilasciano. Mi è stato assicurato che chi viene portato via non ha precedenti e non è ricercato".

"I bambini scomparsi". E' un altro punto agghiacciante del resoconto che l'eurodeputata farà a Strasburgo. "A Napoli la situazione è ancora peggiore. L'avvocato dell'Opera nomadi mi ha detto che da due anni sono state perse le tracce di dodici bambini accusati di accattonaggio. Questi ragazzini sembrano spariti nel nulla, non esiste neppure un pezzo di carta. Ho incontrato un nonno di 60 anni disperato perchè non sa più nulla di suo nipote". Se ribatti che i minori vengono spesso usati dai genitori per rubare, scippare, furti in casa, una vera e propria piaga, la risposta di Mohacsi è: "Bisogna punire chi delinque e tenerlo in carcere. Non far sparire i bambini".

"Chi indaga sulle molotov?". Dopo il fatto della ragazza di 16 anni accusata di voler rapire un bambino, le razzie dei poliziotti "sono aumentate". "Ho chiesto - insiste Mohacsi - tramite l'avvocato dell'Opera nomadi cosa la giustizia stesse facendo e mi ha detto che non risultano inchieste. Nè sulla ragazza accusata di voler sequestrare un bambino, nè su chi ha lanciato le molotov contro i campi e li ha incendiati".

"L'Italia chiede i fondi Ue". L'eurodeputato sa di maneggiare una questione difficile, scivolosa e delicata. Sa che quella dei rom è "un'emergenza sociale" in tutta Europa. Ma occorre tentare, provare a distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo. Guai generalizzare. Provarci è un obbligo per un paese civile. "Alcuni paesi come Repubblica Ceca, Spagna, Romania, Bulgaria hanno ottenuto 250 milioni di euro dalla Ue per i progetti di integrazione delle popolazioni rom. Perchè l'Italia non ha mai chiesto l'accesso a questi finanziamenti?". Perchè serve un progetto. E forse non c'è mai stato.

La repubblica 19 maggio 2008

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