giovedì 22 gennaio 2009

La paga dei padroni

Nove milioni e 426mila euro. È quanto la banca Unicredit ha dato come compenso per il 2007 all’amministratore delegato Alessandro Profumo. Non sorprende che il cinquantunenne banchiere genovese sia stato il manager italiano più pagato dell’anno. In poco tempo ha fatto del vecchio Credito Italiano una delle più forti e innovative banche d’Europa e si è conquistato sul campo una eccellente reputazione professionale. Profumo ha guadagnato oltre 25mila euro al giorno.

Secondo l’Ires, il centro studi della Cgil, nel 2007 i lavoratori dipendenti italiani hanno percepito in media 24.890 euro lordi. Dunque il numero uno dell’Unicredit ha incassato ogni giorno quanto un lavoratore medio in un anno. Un normale operaio o impiegato, per mettere insieme quanto Profumo in dodici mesi, dovrebbe lavorare 365 anni. In altri termini, una dinastia di lavoratori medi impiegherebbe almeno dieci generazioni a pareggiare il conto.

Nel 2007 i profitti del gruppo Unicredit sono cresciuti del 9 per cento, il dividendo distribuito agli azionisti dell’8 per cento, mentre il valore di mercato delle azioni è sceso del 17 per cento. La retribuzione di Profumo è invece aumentata del 39 per cento. Per la Borsa di Milano il 2007 è stato negativo. L’indice Mibtel, che misura il valore di mercato delle azioni quotate, ha perso il 7,8 per cento.

Dall’ Introduzione del libro La paga dei padroni, di Gianni Dragoni e Giorgio Meletti (giornalisti economici de Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera) , edito da Chiare Lettere, 2008

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