giovedì 4 giugno 2009

La decimazione degli shopping mall

Federico Rampini
Vinceranno i “green shoots” o prevarranno i “dead malls”? Non è una sfida nel campionato Nba, è il contrasto fra gli arcani segnali della congiuntura economica. Ben Bernanke, banchiere centrale degli Stati Uniti, ha avvistato per primo i “germogli verdi” di una possibile ripresa, e la sua espressione botanica è stata ripresa nel mondo intero. Ma una potente controtendenza viene dal numero di shopping mall moribondi.

Dalla Cina agli Stati Uniti, i templi del consumismo sono afflitti da una desolante scarsità di compratori. In America, dove i centri commerciali furono inventati e dove spesso sono il principale luogo di vita sociale, esiste un metodo collaudato per verificare la loro capacità di sopravvivenza. Quando l’economia è in salute uno shopping mall genera in media 381 dollari di vendite per ogni “piede quadrato” di superficie (929 centimetri quadri).

Sotto i 250 dollari di incassi per piede quadrato, il centro commerciale è tecnicamente defunto, non riesce a coprire i costi di costruzione e di gestione. In base a questo criterio l’America ha già oggi 84 grandi centri commerciali morti. Il gruppo Sears ne chiuderà 23 entro questo mese. L’intera società General Growth Property, colosso che possiede 200 grandi shopping mall, va in liquidazione fallimentare. L’estate si avvicina ma di germogli verdi non c’è traccia nelle cattedrali delle vetrine al neon.

24 Maggio 2009
http://rampini.blogautore.repubblica.it/2009/05/24/la-decimazione-degli-shopping-mall/

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