domenica 22 giugno 2008

Cuba, l'Ue revoca le sanzion

Il ministro degli Esteri spagnolo Moratinos: «E' venuto il momento di costruire nuove relazioni»
l'irritazione di Washigton

Alessandro Tettamanti
Tempo di cambiementi per Cuba. Lo si sapeva: cellulari, computer, lettori DVD. Ma Nell'isola del nuovo presidente Castro, Raul, la novità ora arriva dall'Europa. Nel pomeriggio di ieri a Bruxelles i ministri degli esteri dei 27 paesi membri hanno finalmente deciso di revocare le sanzioni inflitte all'isola caraibica nel 2003 e già sospese nel 2005. E' il momento di «avviare una nuova fase nelle relazioni con Cuba. Senza queste sanzioni che non sono servite a molto, se non a nulla - afferma il ministro spagnolo Miguel Angel Moratinos - Ora si apre una nuova tappa, in cui tutto potrà essere discusso, compresi i diritti umani e la nuova situazione a Cuba. La Spagna vuole che si facciano passi concreti per superare la sfiducia e per porre le condizioni perchè in futuro si possa arrivare ad un Accordo di associazione con l'Avana». Per superare la resistenze di Repubblica Ceca, Germania e Svezia, i paesi maggiormente contrari alla revoca delle sanzioni, i 27 hanno deciso di sottoporre il dialogo con Cuba «ad una valutazione annuale». «Tra un anno - spiega Moratinos - dovremo valutare i risultati del dialogo politico, anche nel campo dei diritti umani, ma non verrà valutata l'eliminazione delle sanzioni, quelle sono tolte definitivamente». Tra i fautori anche il Ministro Frattini che parla di un testo «più rigoroso di quello proposto inizialmente da Madrid», un «compromesso» che include anche «condizioni come il rilascio dei prigionieri politici». Chi c'è rimasto peggio, si poteva immaginare, sono gli Stati Uniti dell'amministrazione Bush: «Siamo molto delusi perché riteniamo che i Castro debbano intraprendere un numero di iniziative per migliorare il rispetto dei diritti umani a Cuba, prima che sia revocata qualsiasi sanzione», ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Gordon Johndroe. «Non vediamo alcuna rottura fondamentale con la dittatura di Castro che ci dia un motivo per credere che ora è tempo di abolire le sanzioni, o comunque di cambiare la nostra politica. Per questo certamente non sosterremo l'Unione Europea o chiunque altro voglia abolire le sanzioni in questo momento». Critica anche la dissidenza Cubana che addita la Spagna come «principale responsabile» dell'apertura. «Il direttivo guidato da Zapatero - ha dichiarato l'economista cubano dissidente Oscar Espinosa - si è assunto una responsabilità alta e rischiosa se ora il governo cubano non farà nulla, perchè ha teso la mano senza alcuna garanzia». Granma , organo ufficiale del Partito Comunista, salutava ieri in prima pagina: «l'Ue decide di revocare le ingiuste sanzioni contro Cuba».


Liberazione 21/06/2008

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