venerdì 1 agosto 2008

NEPAL: I maoisti non entrano nel governo

I maosti nepalesi, che contano sulla minoranza relativa in parlamento, non ce l'hanno fatta a far eleggere il loro candidato presidente, il militante anti-monarchico Ramraja Prasad Singh, che pure era indicato come grande favorito. E ieri hanno annunciato che non prenderanno parte al prossimo governo, facendo così precipitare il paese ancora un volta nell'incertezza politica.
Singh, pur godendo dell'appoggio del partito maggioritario, non è andato oltre 282 voti sui 590. Primo presidente della Repubblica nella storia del Nepal sarà Ram Baran Yadav, appoggiato dal moderato Partito del Congresso, che ha conquistato 308 preferenze. Lo scorso 28 maggio l'Assemblea costituente controllata dagli ex-guerriglieri maoisti, vincitori delle elezioni politiche del 10 aprile, aveva posto fine a 240 anni di monarchia destituendo l'ultimo sovrano hindù al mondo, re Gyanendra. Singh sembrava poter contare su una base di consenso sufficientemente ampia per poterla spuntare, ma lo scrutinio segreto ha portato a un esito a sorpresa. I maoisti sostengono che l'insediamento di un presidente ostile impedirebbe loro di varare le riforme in programma e li esporrebbe al pericolo di continue imboscate. Il neopresidente, al pari degli altri candidati, è espressione della minoranza dei Mahadhesis, un gruppo etnico originario del Terai, regione pianeggiante lungo la frontiera meridionale con l'India, e che è stato protagonista in tempi recenti di rivolte e manifestazioni contro le discriminazioni.

Liberazione 23/07/2008

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