venerdì 1 agosto 2008

NEPAL: maoisti fuori dal governo

Battuti per il presidente: maoisti fuori dal governo

Il governo nepalese resta un tabù per i maoisti, e non sono bastate la rinuncia alla lotta armata praticata per decenni né la vittoria elettorale che li ha trasformati nel primo partito del paese a portare il partito di Prachanda alla guida del Nepal. Dopo la sconfitta nell'elezione del nuovo presidente della Repubblica, infatti, i maoisti hanno annunciato che non entreranno nel nuovo governo, il primo governo repubblicano dopo la fine della secolare monarchia-teocrazia.

Lunedì il parlamento nepalese aveva bocciato il candidato dei maoisti, (non il «candidato naturale» cioé lo stesso Prachanda, leader del Cpn-M fin dai tempi della guerriglia, ma l'indipendente Ramraja Prasad Singh), preferendogli per 308 voti a 282 il candidato del Partito del Congresso, Ram Baran Yadav. A sconfiggere i maoisti una alleanza di centrosinistra e destra «autonomista» che il leader maoista ha definito «il contrario della Santa alleanza». L'accordo tra Congresso, Uml e Mjf prevede la presidenza ai centristi del Congresso, la vicepresidenza agli autonomisti del Madhesi Janadhikar Forum (che adesso rivendicano anche la guida del governo) e il posto di segretario dell'assemblea costituente ai comunisti moderati del Uml.
Tutto nel quadro della neonata democrazia, comunque, anche se il nuovo presidente Yadav ha immediatamente dedicato le prime dichiarazioni alla costituzione che ora dovrà essere scritta e approvata, e alle necessità di una (rischiosa) riforma federale dello stato e della lotta ai gruppi armati che ancora esistono nel Terai, la regione meridionale più fertile e ricca.

Il Manifesto 23 Luglio 2008

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