giovedì 23 ottobre 2008

Austria, l'estrema destra verso la riunificazione?

Il leader della Fpo Schassel lancia un appello all'ex partito di Haider

Alexandra Föderl-Schmid
Il paesaggio politico austriaco è alla vigilia di profondi sconvolgimenti. E' infatti impossibile concepire un partito come il Bzo privo di Jörg Haider, né in Carinzia di cui era governatore, né a livello federale. Stiamo parlando di una formazione che doveva tutto il suo successo alla persona di Haider. In tal senso è logico che Heinz-Christian Strache,
leader della Fpo (abbandonato da Haider nel 2005 per fondare la Bzo). gli abbia lanciato un'offerta di fusione.
Sapendo che con Haider in vita non aveva alcuna possibilità di poter guidare un grande partito unificato, Strache si era fin qui sempre opposto ad ogni prospettiva unitaria. Nessun partito può infatti sostenere due egocentrici al comando. C'è anche da dire che nessuno si aspettava che Haider, dopo il suo gran ritorno sulla scena nazionale dutante le legislative del 28 settembre, si ripiegasse sulla Carinzia.
Jörg Haider ha cambiato il volto dell'Austria, le reazioni che ha suscitato dimostrano fino a che punto ha avuto influenza. Nel 1991 elogiava la «buona politica sociale» del reich nazista. Una vague di indignazione aveva allora scosso il paese; Haider venne escluso dal parlamento regionale della Carinzia. Dieci anni dopo, quando non permise l'istallazione di cartelli stradali bilingue (tedesco e sloveno) disobbedendo alle leggi dello Stato, non successe nulla. Dopo l'inquietudine legata alla coalizione "nero-blu" (che nel febbraio 2000 univa la destra moderata e quella estrema nel sostegno al cancelliere democristiano Wolfgang Schüssel), gli stessi leader della protesta si sono presto rassegnati. Nel frattempo Haider era diventato più abile, mostrandosi più conciliante e moderato.
Dalla metà degli anni 80 è però riuscito a far passere tra i costumi nazionali molte cose che fino ad allora venivano considerate tabù. Questo non riguarda soltanto le esternazioni filo-naziste, ma anche le sue invettive, spesso smodate, contro «quelli che stanno in alto», che hanno polarizzato e alterato il dibattito politico nel Paese. Socialdemocratici (Spo) e democristiani (Ovp) si sono in qualche modo "haiderizzati" anche loro; persino il centrosinistra si è unito alle campagne contro l'Unione europea. Durante l'ultima campagna elettorale, la Spo si è sforzata di copiare lo stile populista di Haider, rivolgendosi alla «gente comune», chiedendo l'abbassamento dell'Iva. Con le sue diatribe xenofobe Haider è stato precursore degli slogan dell'Ovp come «gli stranieri devono parlare tedesco». Con il suo stile "legge e ordine" la ministra dell'interno Maria Fekter (Ovp) si è fatta sentire soprattutto in Carinzia. L'ex cancelliere Schüssel, che voleva «addomesticare» Haider cooptandolo, ha decisamente fallito, così molti dei suoi hanno preferito votare per "l'originale".
Ciò che accadrà a quello che viene chiamato terzo polo (il polo liberale) dipenderà in parte dalla concorrenza. Per gli altri partiti si tratterà di gestire la pesante eredità di Haider. Come ci mostra l'analisi dei flussi elettorali molti ex elettori dell'Ovp hanno migrato verso la Bzo, mentre lo stesso fenomeno è accaduto dalla Spo alla Fpo. E quasi un elettore su due tra i meno di 30 anni ha scelto Bzo e Fpo. I Verdi non sono più la formazione politica che seduce i giovani. Questi nuovi elettori resteranno fedeli alle loro scelte? Ciò dipenderà in larga misura dal comportamento dei partiti tradizionali, ridotti a una taglia "medium". Hanno capito che il messaggio essenziale di questo voto rappresenta un rigetto del loro modo di far politica? Al di là di tutti i suoi difetti Haider ha messo in evidenza tutti i mali politici dell'Austria, i suoi piccoli accordi tra amici e l'arroganza di chi è al potere.
Ci vorrà dunque una reazione della politica, un ritorno al rispetto dello Stato di diritto in questo Paese. Gli stranieri devono tornare ad essere considerati come concittadini e non come potenziali criminali. In altri termini bisogna impedire una nuova "haiderizzazione" dell'Austria.
(Der Standard)

Liberazione 15/10/2008

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