mercoledì 3 settembre 2008

Filippini in Italia: investimenti all'estero

Dalla casa ai campi: le donne filippine in Italia investono nelle zone rurali del loro paese

Media Advisory no.: MA/08/08

Roma, 10 luglio 2008 – Le collaboratrici domestiche filippine che lavorano a Roma investono i loro sudati risparmi nelle zone rurali dalle quali provengono, a volte riuscendo ad acquistare terreni agricoli per se stesse e per le proprie famiglie.

Questo risulta dallo studio “Genere, Rimesse e Sviluppo: Il caso della migrazione filippina in Italia”. Lo studio è stato finanziato del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e realizzato dall'Istituto delle Nazioni Unite di Ricerca e Formazione per il progresso delle donne (UN-INSTRAW) con la collaborazione del Filippino Women’s Council.

Sin dai primi anni settanta, l’Italia è una meta tradizionale per i migranti dalle Filippine, il 61% dei quali sono donne.

“Le donne, in quanto principali mittenti di rimesse dall’Italia alle Filippine, ricoprono un ruolo fondamentale nel determinare come poi queste vengono utilizzate” riferisce Maria Hartl, Consigliere tecnico per le pari opportunità, IFAD.

Con i guadagni realizzati all’estero, le donne filippine hanno la possibilità di rompere con la tradizione che limita la loro possibilità di accesso alla terra rispetto agli uomini; quante vedono nel settore agricolo un’attività redditizia possono acquistare terre coltivabili per sé e per le proprie famiglie.

Questo è particolarmente importante dato che oltre il 70% degli agricoltori nelle Filippine non sono proprietari della terra che coltivano e il limitato accesso alla terra rappresenta una delle principali cause di povertà nel paese e ha un impatto significativo sullo status delle donne nelle zone rurali.

Più del 60% delle donne filippine che migrano in Italia hanno completato gli studi superiori, e a volte universitari, prima di lasciare le Filippine e la decisione di migrare all’estero è dovuta principalmente alla possibilità di guadagnare di più per sostenere le proprie famiglie e comunità nelle Filippine.

“Le rimesse permettono alle famiglie dei migranti di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, di acquistare terreni agricoli e di investire in tecnologia per aumentare e diversificare la loro produzione. Questo a sua volta migliora l’alimentazione delle famiglie” riferisce Hartl.

Le Filippine sono uno dei paesi che maggiormente esportano forza lavoro al mondo e sono il terzo maggior destinatario di rimesse in Asia e Oceania. Secondo uno studio del 2006 condotto dall’IFAD, le rimesse per le Filippine ammontano ad un totale di 14.651 dollari, il 12.5% del PIL del paese.


http://www.ifad.org/media/press/advisory/2008/08_i.htm

http://www.un-instraw.org/en/downloads/final-reports/gender-remittances-and-development.-the-case-of-filipino-migratin-to-italy/download.html

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