mercoledì 16 settembre 2009

Chavez fa un favore a Putin e riconosce Abkhazia e Ossezia

Per la stampa, sarebbe la contropartita all'aiuto per l'arsenale voluto da Caracas

Con una mossa a sorpresa, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha annunciato ieri nel suo incontro con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev il riconoscimento dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud. Dopo la Russia e il Nicaragua, Caracas diventa così il terzo paese a legittimare l'indipendenza delle due regioni georgiane separatiste, ad un anno dalla guerra tra Mosca e Tbilisi.
Il Cremlino, rimasto finora isolato su questo fronte anche dagli ex partner sovietici, incassa un nuovo successo diplomatico nel lontano Sudamerica, sempre più nuova frontiera dell'espansionismo energetico russo, come confermano gli accordi in materia firmati oggi. «Il Venezuela da oggi si unisce al riconoscimento dell' Ossezia del sud e dell'Abkhazia», ha dichiarato Chavez, che ieri sera davanti ad una platea di studenti universitari a Mosca aveva accusato gli Usa di essere «il principale terrorista del mondo», un «boa che inghiotte le piccole nazioni». «Grazie Hugo», ha replicato un compiaciuto Medvedev che parla già di «relazioni strategiche» tra i due Paesi. «Non siamo indifferenti al destino di questi due Stati. Vorrei ringraziarvi per aver preso una tale decisione», ha aggiunto.
Ironico il commento di Tbilisi, che ha definito la decisione una «anomalia politica» senza «conseguenze politiche importanti», presa da una figura «marginale». Ma dietro il riconoscimento venezuelano, secondo alcuni analisti, ci sarebbe la pressione del Cremlino. Un vero e proprio baratto, dato che Caracas ha bisogno di un credito di Mosca per acquistare l'arsenale ventilato dai media: un centinaio di carri armati 100 T-72 e T-90, tre sottomarini, mezzi corazzati, elicotteri e missili.

Liberazione 11/09/2009, pag 8

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