mercoledì 16 settembre 2009

Studiava le gang, ucciso nel Salvador, Christian Poveda

Autore del documentario "La vida loca"

Il documentarista e giornalista francese Christian Poveda è stato ucciso mercoledì in Salvador. Cinquantatre anni, una lunga esperienza di studio e ricerca sulle bande criminali giovanili che agiscono soprattutto in Centroamerica, Poveda, secondo quanto hanno ricostruito fin qui le forze dell'ordine, sarebbe stato ucciso in una strada di Tonacatepeque, località situata 16 km a nord di San Salvador. Il suo corpo senza vita è stato trovato dentro un'auto, la morte sarebe dovuta a un solo colpo di pistola eploso da distanza ravvicinata alla testa: una vera esecuzione. Il giornalista stava tornando in macchina verso la capitale dopo avere girato delle immagini alla Campanera, un sobborgo povero e sovrappopolato, oltre che roccaforte della Mara 18, una delle più importanti gang del paese. Il presidente del Salvador Mauricio Funes ha detto di essere "scioccato" dall'omicidio e di avere ordinato un'inchiesta approfondita.
Nel piccolo paese centroamericano Poveda era diventato una sorta di simbolo e la sua morte ha avuto vasta eco sui media locali. Il giornalista era infatti arrivato una prima volta a El Salvador all'inizio degli anni Ottanta per seguire la guerra civile e vi era tornato dopo la fine del conflitto armato che aveva diviso il paese per seguire l'emergere delle bande di strada, vero flagello del paese. Le autorità stimano infatti che ci siano circa 30 mila cosiddetti "mareros" dediti alla vendita di droga, al traffico dei migranti e alle estorsioni. La Mara 18 e la rivale Mara Salvatrucha, le due principali gang del paese, hanno costruito una rete criminale con ramificazioni a Los Angeles, dove vivono molti immigrati salvadoregni e nel resto del Centroamerica.
A questa cultura criminale Poveda aveva dedicato La Vida Loca un documentario che uscirà nelle sale francesi il 30 settembre ma che aveva già fatto discutere molto in Salvador perché oltre a raccontare la vita quotidiana di diversi affiliati della Mara 18, alcuni dei quali sono stati uccisi o arrestati durante le riprese del film, critica apertamente le strategie della polizia locale e la politica degli Stati Uniti, paese dove le bande latine hanno una grande diffusione. E' in quello che Poveda aveva visto o filmato per realizzare il documentario che vanno ricercati i motivi del suo omicidio, si chiedono ora in molti nel paese centroamericano.

Liberazione 04/09/2009, pag 8

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