lunedì 27 luglio 2009

La Cina va alla conquista dell'islam: sì alla Tv araba

Pechino lancia nuovo canale

La Cina punta sulla tv per spiegare il proprio punto di vista al mondo e per ribattere alle notizie interne riferite in modo «prevenuto» dalla stampa internazionale circa le politiche di Pechino. Per questo dopo i canali in inglese, francese e spagnolo, la Cctv, la tv di Stato cinese ha lanciato un canale in lingua araba che trasmetterà nel Medio Oriente e nel Nord Africa. Il nuovo canale saellitare, che potrà contare su uno staff di circa 80 persone, trasmetterà 24 ore su 24 notizie, intrattenimento e programmi educativi rivolti ad un'audience potenziale di circa trecento milioni di persone in 22 Paesi. Una finestra aperta verso il mondo islamico che rappresenta una novita nella strategia comunicativa del gigante cinese.
Il vicepresidente della Cctv, Zhang Changming, ha chiarito che l'obiettivo è quello di creare «un ponte importante per rafforzare la comunicazione e la comprensione tra la Cina e i Paesi arabi».
Ma l'altro obiettivo, ha aggiunto Zhang, è quello di riferire in modo corretto gli avvenimenti cinesi che sarebbero «distorti» in qualche caso da alcuni media stranieri: «Il nostro principio è essere sinceri, accurati e trasparenti. Cctv presenterà al mondo la vera Cina».
Pechino in occasione delle rivolte in Tibet e Xinjiang ha ripetutamente criticato i reportage dei corrispondenti stranieri, giudicati come «prevenuti».
Il prossimo obbiettivo del network è il lancio di un canale in russo, per rivolgersi anche ai vicini «ex compagni» e ancora oggi legati da una forte sintonia sulle questioni diplomatiche internazionali.
L'iniziativa mediatica di Pechino fa parte di un programma più ambizioso che punta a promuovere l'immagine della Cina del mondo anche incrementando gli uffici di corrispondenza all'estero (sono già oltre 100) dell'agenzia di stampa Xinhua.
Secondo quanto scrive il South China Morning Post che sarebbe il principale quotidiano in lingua inglese di Hong Kong, Il governo cinese punta a investire circa 45 miliardi di yuan (4.6 miliardi di euro) nello sviluppo della sua rete informativa. Cifra non confermata da fonti ufficiali cinesi.

Liberazione 26/07/2009, pagina 11

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