mercoledì 22 luglio 2009

Sandokan anticlandestini. Ma è solo insetticida

di Alessandro Braga, tratto da “il manifesto”, 7 maggio 2009

Non bastava Maroni. Adesso ci si mette pure Sandokan a fare la guerra ai clandestini. Abbandonate le verdi giungle della Malesia e la sua voglia di rivalsa nei confronti degli inglesi invasori, il pirata creato dalla penna di Emilio Salgari è sbarcato in Italia con una nuova, importantissima, missione: fermare l'invasione degli insetti clandestini.

Ma chi si aspetta di vedere la barba incolta, i capelli fluenti e gli occhi verdi di Kabir Bedi ritti sulla prua di una nave a difendere le coste italiane dall'arrivo delle “imbarcazioni degli invasori africani” resterà deluso. Al massimo, si troverà di fronte una bomboletta colorata con un esile beccuccio. Perché questo Sandokan è un insetticida. E i “clandestini” che minaccia di sterminare sono solo zanzare tigri, acari, ragni, formiche e insettucoli simili. Che poi per i militanti leghisti sia più o meno lo stesso, è un altro discorso.
La pubblicità campeggia ormai da qualche giorno sui muri di Milano, Roma e Bologna. Quattrocento maxicartelloni disseminati per le città, con la loro scritta choc: “Insetti clandestini? Sandokan ferma l'invasione”. Corredata dalle foto di questi insetti. Appunto zanzare, acari, ragni e formiche. Il passaggio da “insetti clandestini” a “clandestini insetti” è breve. In una prima versione, poi censurata dalla stessa azienda produttrice, c'era scritto “No ai clandestini: ferma l'invasione”. Ancora peggio. Gli ideatori della campagna si difendono: “Ci aspettavamo che qualcuno potesse azzardare questo paragone e parlare di razzismo e xenofobia ma non è giustificato. Si parla della zanzara tigre e di altre cinque specie. E l'unica parola capace di descriverle tutte era proprio clandestini, cioè insetti nascosti”. “Quindi - dicono- è solo una distorsione lessicale a far coincidere questa parola con gli immigrati perché clandestino è tutto ciò che è nascosto”.
Certo, in tempi come questi, dove a difendere gli immigrati dalle campagne securitarie della destra al governo è rimasto quasi solamente Gianfranco Fini (anche se l'attuale presidente della Camera resta pur sempre il firmatario, insieme a Umberto Bossi, della pessima, ancora vigente legge in fatto di immigrazione), il dubbio che si sia voluto costruire una campagna pubblicitaria “occhieggiante” proprio per scatenare la polemica e far parlare di sé resta. Ma anche in questo caso l'azienda nega: “Se si vuol vedere il marcio dove non c'è - dicono - non è colpa nostra. Quella è la parola più calzante ed è giustificata dalla letteratura scientifica”. Punto. Polemica subito rispedita al mittente. E a dare maggior credito alle loro parole basta citare l'assessore milanese Cesare Cadeo: “La fantasia dei creativi non si pone limiti e a volte ricorre a soluzioni poco felici. Io posso dire che per i clandestini il governo ha messo in campo l'esercito, non gli insetticidi”. Perché per la destra, contro gli immigrati, una “buona e sana” pistola puntata resta sempre meglio di uno spray. Forse un insetticida contro questi figuri andrebbe inventato. E pubblicizzato.

http://www.feltrinellieditore.it/FattiLibriInterna?id_fatto=10722

1 commento:

G ha detto...

ti sei accorto che nessuno ti legge?

buona, l idea di partenza.

pessimi gli sviluppi, nemmeno al di sopra della mediocrità.

complimenti per la caparbietà e la coerenza, nonostante tutto.

gabriele vecchi