giovedì 8 aprile 2010

Sos editoria, il governo taglia le agevolazioni postali

«Il decreto Scajola è un brutto pesce d'aprile per l'editoria italiana. Cancellare da oggi le tariffe postali agevolate per l'editoria è sbagliato nella sostanza e discutibile nella forma». Lo ha dichiarato in una nota Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazioni del Partito Democratico. «Il governo non può togliere dalla sera alla mattina un'agevolazione su cui contano circa 8mila testate», ha sottolineato, «le conseguenze sarebbero inaccettabili innanzitutto per migliaia di giornali e di periodici locali, no-profit e diocesani che su queste agevolazioni costruiscono da anni i loro bilanci». Dura la reazione anche dell'Associazione Italiana Editori (AIie): «Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell'editoria libraria. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l'informazione del paese». Si fa sentire anche il segretario della Fnsi, Franco Siddi: «Lo Stato strangolatore è proprio troppo! Ora rischiano la cancellazione centinaia di testate e alcuni migliaia posti di lavoro tra giornalisti, amministrativi e tecnici. Anzichè trovare la giusta strada dell'apertura della concorrenza del mercato postale, il Governo ha deciso di cancellare le agevolazioni che andavano direttamente alle Poste italiane, incapaci di proporre tariffe a prezzi equi».

Liberazione 02/04/2010, pag 6

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