mercoledì 7 settembre 2011

Cosa succede se scende in campo la destra religiosa?

Usa Un network di associazioni e media radicali

Guido Caldiron
Fino ad oggi la loro icona è stata Michele Bachmann, combattiva deputata del Minnesota che ha integrato le truppe del Tea Party e portato le istanze anti-evoluzioniste, anti-aborto, anti-gay e anche un tantino razziste della destra religiosa a Washington. Ha già superato Sarah Palin quanto a popolarità tra gli elettori repubblicani più conservatori e ora dovrà vedersela con ogni probabilità con il governatore texano Rick Perry, che proprio oggi annuncia in South Carolina la sua "discesa in campo" per le primarie del Grand Old Party, come gli americani chiamano il Partito repubblicano. Mentre gli analisti osservano una ricomposizione delle famiglie politiche dell'ultradestra americana, che hanno subito negli ultimi due anni gli effetti del vero e proprio ciclone rappresentato dal Partito del tè, che starebbe portando a una nuova alleanza tra i settori più vicini al mondo degli affari, e contrari a ogni nuova forma di tassazione, e i "conservatori sociali" legati proprio ai fondamentalisti cristiani, la grande incognita delle elezioni presidenziali del prossimo anno potrebbe essere rappresentata dal risveglio della destra religiosa.
Dopo aver sostenuto, ma con scarso entusiasmo, nel 2008 Palin, nel ticket con McCain, contro Obama, i fondamentalisti cominciano a credere alla possibilità di esprimere un proprio candidato/a per la Casa Bianca. E se si pensa che dall'alleanza tra il vecchio blocco conservatore e questa destra sociale e religiosa diffusa, i repubblicani seppero trarre risorse, finanziamenti, e numeri, i voti di milioni di cristiani evangelici specie negli Stati del Sud, per vincere per due mandanti con Reagan e poi per fare altrettanto con Bush Jr., c'è di che preoccuparsi.
Da, quando, nel 1976, un sondaggio Gallup indicò che un adulto americano su tre aveva vissuto una conversione religiosa (il fenomeno dei cosiddetti "born again"), mentre metà degli intervistati disse di ritenere che "la Bibbia fosse infallibile", i fondamentalisti capirono che era giunto il loro momento. Come disse in occasione delle elezioni del 1980 uno dei loro leader, il telepredicatore Pat Robertson: «Abbiamo abbastanza voti per governare questo paese». All'epoca il revival del conservatorismo religioso si esprimeva particolarmente attraverso il successo dei suoi media. Proprio la stagione dei telepredicatori e delle radio religiose - più di 1300 stazioni radiotelevisive di ispirazione cristiana evangelica, con un pubblico superiore ai 130 milioni di ascoltatori e profitti superiori a 500 milioni di dollari - avrebbe portato alla nascita nel 1979 della cosidetta Moral Majority, guidata dal pastore Jerry Falwell, scomparso nel 2007, e poi, nel 1988 della Christian Coalition di Pat Robertson, un altro religioso prestato alla politica e in lizza per la candidatura repubblicana alle presidenziali nel 1988.
Oggi ad indirizzarsi ai 70 milioni di evangelici statunitensi, circa il 25% della popolazione, sono soprattutto le associazioni che si battono per la "difesa" della famiglia tradizionale e contro aborto e diritti dei gay. La sola organizzazione Focus on the Family, simbolo di molti altri gruppi conservatori attivi nel paese, guidata da Colorado Springs da James Dobson, uno psicologo infantile che ha venduto 3 milioni di copie del suo saggio Il coraggio di disciplinare, sulla necessità di un ritorno dell'autorità dei genitori, raggiunge con le proprie trasmissioni radio un pubblico di 22 milioni di persone e fattura 130 milioni di dollari l'anno. Nel solo 2005 il mercato dei libri religiosi ha superato i 2 miliardi di dollari e quello della musica cristiana i 700 milioni di dollari. Del resto la serie di dodici volumi di thriller cristiani intitolata Left Behind (Gli esclusi) - che raccontano la violenza e la distruzione che accompagnerà l'avvento dell'Apocalisse - scritta da un pastore battista del Sud, Timothy LaHaye, e Jerry B. Jenkins, sono tra i libri più venduti in America, con più di 62 milioni di copie.
Tutto ciò, senza contare il boom del "rock cristiano". BattleCry (Grido di battaglia), un movimento di giovani fondamentalisti che ha raccolto nel 2006 ben 25mila persone ai concerti di San Francisco, Philadelphia e Detroit, esorta i giovani cristiani a sconfiggere le forze laiche che li circondano. L'hit della rock band Delirious, che ha partecipato al raduno di Philadelphia, spiega: «Siamo l'esercito di Dio e siamo pronti a morire (…) Tingiamo di rosso questa vecchia metropoli».


Liberazione 14/08/2011, pag 7

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