mercoledì 7 settembre 2011

Si candida l’ultraconservatore Perry l’uomo che prega Dio per la pioggia

Presidenziali Usa 2012 ieri l’annuncio del governatore del Texas


Simonetta Cossu
Manca più di un anno alle prossime presidenziali, ma le danze sono già iniziate. Un ballo quello per arrivare alla Casa Bianca che si preannuncia molto costoso visto l'anticipo con cui si inzia. L'attuale inquilino di Pennsylvania Avenue nonostante l'agosto nero a causa del budget e dell'economia per ora viaggia a ritmi bassi. Barack Obama ha fatto due brevi apparizioni a New York a due eventi per raccogliere fondi: prima ad un ricevimento per pochi intimi all'albergo Ritz-Carlton, poi nell'elegante townhouse del produttore cinematografico Harvey Weinstein, nel West Village. I biglietti per i due eventi costavano ciascuno 35.800 dollari, il massimo consentito dalle leggi americane per un contributo elettorale. Della somma, 5.000 dollari vanno nelle casse della campagna presidenziale 2012 di Obama e i restanti 30.800 nei forzieri del partito Democratico. Secondo le stime, grazie ai due eventi, il presidente ha raccolto oltre 2 milioni di dollari da utilizzare per la sua rielezione.
Ma l'attenzione politica è tutta concentrata sui repubblicani. Agli otto che già si sono presentati ieri si è aggiunto il governatore del Texas Rick Perry che si annuncia sicuramente il candidato che insidia la nomination repubblicana alle due star del momento, Mitt Romney l'ex-governatore del Massachusetts e la stella nascente del Tea party Michele Bachmann, la "figlia preferita" dell'Iowa.
Richard "Rick" Perry governa il Texas dal 2001 (posto lasciato vacante da George W. Bush per diventare presidente) ed il beniamino degli ultra conservatori come Rush Limabugh e William Kristol che lo hanno invitato a scendere in campo. Perry sposa tutte le cause estremiste dei repubblicani: decisamente antiabortista, favorevole alla pena di morte (come governatore ha assistito a 230 esecuzioni), pro armi (è praticamente impossibile l'esistenza di un politico texano che non si faccia fotografare con un fucile in mano). Ma soprattuto punta al voto dei fondamentalisti cristiani. In Texas ha istituito la "giornata della preghiera" e recentemente ne ha programmate ben tre di seguito per chiedere a Dio di portare pioggia e porre fine alla siccità. La cosa non ha funzionata ma si è salvato in corner dichiarando che Gesù non offre politica ma salvezza, e che Dio è abbastanza saggio da non iscriversi a nessun partito. Ma resta la sua luce: «Come nazione, abbiamo dimenticato chi ci ha fatto, chi ci protegge, e chi ci benedice ». Dio insomma ha fatto l'America. Le altre nazioni deve averle subappaltate a qualcun altro.
Perry ha però qualche problema. La destra cristiana pur apprezzando non è convinta appieno. Ad esempio Perry ha più volte inneggiato alla secessione del Texas, cosa possibile visto che nella costituzione dello Stato è prevista se gli altri 51 stati americani danno il loro consenso. Pochi giorni fa lo ha riproposto dichiarando che se «Se Washington continua a ficcare il naso nella vita del popolo americano, si sa, che qualcosa potrebbe accadere». Il fatto che questo suo pensiero possa far intendere il suo poco interesse per la restante parte della popolazione che non vive in Texas per ora non lo ha sfiorato.
Inoltre il movimento nascente del Tea Party non si fida. Troppi gli scheletri nel suo armadio. Dalla giravolta politica, Perry è sceso in politica come democratico, alla sua amicizia con Rudy Giuliani. C'è chi ha anche ipotizzato che se Perry arrivasse alla nomination Giuliani potrebbe essere il suo vice e per gli ultraconservatori la cosa non aggrada molto visto il sostegno che l'ex sindaco di New York da al matrimonio gay e le sue confessioni di aver convissuto con omossessuali e che si diverte a vestirsi da donna ai party di beneficenza.
L'annucio della sua scesa in campo è arrivata ieri in Soutn Carolina, Subito dopo è partito per il New Hampshire, stato del nordest che sarà il secondo a tenere le primarie repubblicane nel 2012. E il giorno dopo sarà in Iowa, il primo stato che vota, a un evento dove apparirà anche la favorita del Tea Party, Michele Bachmann.
James Richard "Rick" Perry è un texano doc, classe 1950, amante dei cappelloni Stetson, delle fibbie giganti alla cintura e degli stivali da cowboy portati anche con giacca e cravatta, come il suo predecessore alla guida del Texas George W. Bush. Laureato in agraria, è stato ufficiale dell'aeronautica (pilotava i quadrimotori da trasporto C-130 Hercules) prima di lavorare nell'azienda cotoniera di famiglia. E' sposato con due figli.
Dulcis in fundu è favorevole all'insegnamento nelle scuole della teoria creazionista, secondo la quale l'evoluzione darwiniana non è vera e la creazione del mondo è avvenuta letteralmente come spiega la Genesi nella Bibbia. Verrebbe da dire Dio salvi l'America!


Liberazione 14/08/2011, pag 7

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