giovedì 4 novembre 2010

L'Onu: «Un'inchiesta sugli orrori iracheni»

Iraq e Usa dovranno indagare sulle accuse di violazione dei diritti umani emersi dai documenti di "Wikileaks"

Simonetta Cossu
I documenti svelati e diffusi da Wikileaks che rivelano nei dettagli le violazioni dei diritti umani durante l'invasione americana dell'Iraq fanno tremare funzionari e generali. Quello che emerge dagli oltre 400mila documenti che stiamo imparando a conoscere man mano che vengono pubblicati mostrano una tale gravità delle violazioni da spingere l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navi Pillay a chiedere che Iraq e Stati Uniti aprano delle inchieste sulle rivelazioni di Wikileaks. «Washington e Baghdad dovrebbero adottare le necessarie misure per indagare sulle rivelazioni pubblicate e assicurare alla giustizia i responsabili delle uccisioni di civili, delle esecuzioni sommarie, delle torture e delle altre gravi violazioni dei diritti umani», ha chiesto l'ufficio di Pillay in un comunicato. Ad oggi l'Iraq non ha ratificato la sua adesione alla Convenzione contro la tortura, quindi i funzionari dell'Onu non possono ispezionare le carceri del Paese.
Quello che emerge dai documenti va ben oltre qualche militare sadico impazzito sul teatro di guerra. Si legge nei rapporti di uccisioni di civili e di occultamento di cadaveri. Di unità segrete che avevano lo scopo di annientare, letteralmente, i talebani e i loro alleati. E non finisce qui. Nei documenti emerge in modo chiaro il doppio gioco del Pakistan, alleato Usa, ma pronto a passare informazioni e armi ai talebani. L'Alto commissario Pillay inoltre ha sottolineato come i soldati Usa hanno continuato a consegnare i prigionieri nelle mani dei militari iracheni ben sapendo che erano destinati alle camere di tortura.
Nello stillicidio di notizie che emergono ieri è toccato ai soldati di sua maestà britannica. Ieri il Guardian, una delle testate internazionali cui Julian Assange, la mente di WikiLeaks, ha accordato di pubblicare tali documenti, ha rivelato che i metodi di interrogatorio delle truppe britanniche (minacce, umiliazioni, nudità forzata, privazione del sonno) avrebbero violato le Convenzioni di Ginevra. Esistevano infatti manuali segreti che spiegavano come gestire gli interrogatori ai prigionieri. I testi sostengono che gli interrogatori devono essere finalizzati a provocare umiliazione, insicurezza, disorientamento, stanchezza, ansia e paura nei prigionieri, suggerivano i modi per ottenere "ciò che si vuole". Una delle tecniche raccomandate dal 2005 consiste nel denudare i prigionieri prima degli interrogatori e mantenerli in tale stato se si rifiutano di obbedire agli ordini. Un altro testo consiglia di bendar loro gli occhi. Un manuale dell'aprile 2008 suggerisce di tenere "il personale catturato" in condizioni di nudità e disagio fisico, allo scopo di intimidirlo. Tra le attrezzature considerate "essenziali", bende per gli occhi, paraorecchi, manette di plastica. Per quanto riguarda il sonno, si consigliano mai più di 4 ore consecutive di riposo. E' raccomandato inoltre di privare i prigionieri del contatto con l'esterno, a meno che non debbano essere interrogati.
Rivelare l'orrore e la degradazione umana che porta la guerra è una informazione scomoda e che mette in imbarazzo l'intero apparato politico coinvolto. E questo in tempo di elezioni non è proprio quello che serve. E così la destra americana va oltre, suggerendo di trattare Assange, il capofila di Wikileaks, come "combattente nemico" e se catturato spedirlo a Guantanamo, carcere ancora operativo nonostante le promesse elettorali di Obama.
Ieri su Wikileaks anche un video, girato a bordo di un elicottero da combattimento. Nello spezzone mandato in onda dalla rete britannica channel 4, si vede l'equipaggio chiedere l'autorizzazione per lanciare un missile su un edificio sospettato di ospitare dei miliziani. Ma nel momento in cui i militari ricevono il via libera, un pedone disarmato attraversa la strada e viene ucciso dall'esplosione. Un'altra sequenza mostra una macchina controllata dall'alto da due elicotteri. Quando il veicolo si ferma un uomo disarmato e con le mani in alto scende. Non serve a nulla. Due missili aria-terra vendono lanciati e l'uomo viene ucciso. Si fa riferimento nel servizio ad un'altro video dove due miliziani provano ad arrendersi ad un elicottero. L'equipaggio chiede istruzione la risposta è agghiacciante: le truppe terrestri non possono arrendersi ad un aeromobile, quindi i due miliziani sono un bersaglio legale.
Il portavoce di Wikileaks, Assange, in una intervista pubblicata da Repubblica e da El Pais dice di temere per la sua vita, e forse ha ragione.

Liberazione 28/10/2010, pag 2

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