Ritrovato crivellato di colpi nella sua auto. Sospetti sulla camorra
Giorgio Ferri
Undici proiettili, quasi un intero caricatore. E' stato ritrovato crivellato di colpi il corpo di Angelo Vassallo, sindaco del Comune di Pollica in provincia di Salerno. L'agguato è avvenuto la notte scorsa su una stradina che porta alla sua abitazione presso la frazione Acciaroli, una località turistica del Cilento. L'uomo, sposato e padre di due figli, era riverso nella sua Audi col freno a mano tirato. Il particolare porta a ritenere che egli abbia fermato la propria vettura perché aveva incrociato sulla strada qualcuno che conosceva o che l'aveva fermato, magari su un'altra vettura. In ogni caso i colpi di pistola sono stati esplosi dal finestrino aperto. I primi tiri sono stati subito mortali, il killer ha dunque volutamente infierito. L'allarme era scattato dopo che sua moglie, preoccupata per il mancato rientro, l'aveva ripetutamente chiamato sul cellulare. A quel punto la donna, accompagnata dal fratello della vittima, ha cominciato ad esplorare i dintorni dell'abitazione fino a trovare, poco lontano, l'Audi con il cadavere a bordo. 57 anni, eletto in una lista civica di area Pd nel marzo scorso, Vassallo era al secondo mandato consecutivo. In passato era stato anche consigliere provinciale di Salerno. Alfredo Greco, pm della procura della repubblica di Vallo della Lucania, a cui sono state affidate le indagini, si è soffermato sul numero dei colpi esplosi, «sono troppi in un territorio che non ha una mentalità violenta», ha detto. Il magistrato ha poi aggiunto di conoscere bene Angelo Vassallo. «Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava». Tuttavia «non mi ha mai parlato - ha spiegato Greco - della presenza di minacce». E mentre la politica locale e nazionale, gli amici e conoscenti di Vassallo indicano apertamente la pista camorristica, in procura sembra prevalere al contrario una linea di maggiore prudenza, attenta a non escludere tutte le piste possibili. «Per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Si può pensare di tutto», precisano in procura. Allo stato non è ancora chiaro se abbiano agito una o più persone, aspetto questo che può essere dirimente per stabilire se si tratti di un delitto di camorra. «E' un fatto di sangue gravissimo ma è prematuro azzardare ipotesi. Non appena avremo notizie tranquillizzeremo l'opinione pubblica», ha dichiarato l'altro procuratore di Vallo della Lucania, Gianfranco Grippo, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano quali piste si stessero seguendo nelle indagini. «La camorra - ha risposto Grippo - nel Cilento si muove, non resta ferma. Verificheremo se Acciaroli può attirare interessi più che altre zone». Conosciuto e apprezzato come il Il «sindaco-pescatore», il «sindaco-buono», il «sindaco delle bandiere blu», Vassallo era molto impegnato nella valorizzazione ambientale del comune da lui amministrato. La spiaggia di Acciaroli, da alcuni ribattezzata la "Capri del Cilento", era diventata un sito turistico molto ambito che da anni ormai si fregiava della bandiera blu di Lega ambiente. Il porto aveva conquistato un ruolo centrale negli itinerari delle vacanze. Negli ultimi tempi per il risanamento del litorale erano attesi 261 milioni di euro, grazie ai fondi europei, e per il porto altri sei milioni. Sembra che diverse ditte napoletano si fossero affacciate nelle gare d'appalto. C'è chi ipotizza che abbia detto un "no" di troppo. Nel corso degli anni si era fatto conoscere anche per aver promulgato decine di ordinanze e delibere che avevano creato un certo scalpore. La sua ultima proposta, finita su tutti i giornali, era di una quindicina di giorni fa: riservare una spiaggia ai cani con annesso servizio navetta. Nel 2009 aveva dichiarato guerra ai fumatori maleducati con multe salatissime a carico di chi abbandonava lungo le strade cicche e cenere di sigarette. Ordinanza che il sindaco motivò con la consapevolezza che «un mozzicone di sigaretta impiega da uno a cinque anni per degradarsi, recando gravissimi danni all'ambiente». Multa prevista da 500 a 1000 euro, evitabile solo dotandosi di piccoli posacenere svuotabili. Oltre all'ambiente era impegnato anche sul fronte della lotta all'evasione. Con un'altra ordinanza aveva stabilito la revoca delle concessioni comunali a carico di quanti non erano in regola con il pagamento delle tasse e dei tributi. Un'ordinanza che ha fatto scuola, considerato il gran numero di richieste giunte da altri comuni. Generale il cordoglio venuto dal mondo della politica e delle istituzioni. L'intero stato maggiore del Pd ha espresso «profondo sgomento per la morte di un sindaco onesto e capace che ha interpretato il suo mandato con passione civile ed estremo coraggio». Per il governo ha parlato il Guardasigilli Alfano. Anche Lega ambiente e Wwf hanno ricordato il rigore e il buon governo del presidente della Cc del parco nazionale del Cilento.
Liberazione 07/09/2010, pag 5
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