lunedì 21 febbraio 2011

Due milioni di euro al giorno per la guerra

Il rifinaziamento alle missioni approvato con voto bipartisan: no solo dall'Idv
Nel silenzio assordante dei media italiani giovedì sera il Senato ha dato il via libera definitiva all'ennesimo rifinanziamento semestrale della missione italiana di guerra in Afghanistan.
Per i 181 giorni di campagna militare che vanno dal 1° gennaio al 30 giugno 2011, è prevista una spesa complessiva di oltre 410 milioni di euro, vale a dire più di 68 milioni al mese (2,26 milioni al giorno).
Un voto quasi unanime visto che solo i nove senatori dell'Idv presenti hanno votato contro il decreto, ed è giusto stavolta a differenza di altre fare i nomi: Felice Belisario, Giuseppe Caforio, Giuliana Carlino, Aniello Di Nardo, Elio Lannutti, Luigi Li Gotti, Alfonso Mascitelli, Francesco Pardi e Stefano Pedica.
Nelle file del Pd solo qualche dissenso, visto che il primo partito di opposizione ha votato compatto il rifinanziamento della missione, ma anche tra i rappresentanti piddini si è registrato un flebile segnale di protesta visto che non hanno partecipato al voto i senatori radicali del gruppo Marco Perduca e Donatella Poretti.
Con l'invio di nuovi rinforzi, nei prossimi mesi il contingente italiano sul fronte afgano arriverà a contare 4.350 uomini, 883 mezzi terrestri (tra blindati leggeri e pesanti, carri armati, camion e ruspe) e 34 velivoli (tra caccia-bombardieri, elicotteri da combattimento e da trasporto e droni).
In nove anni e mezzo (compreso quindi il rifinanziamento attualmente in esame), questa inutile campagna militare ha risucchiato dalle esangui casse dello Stato più di 3 miliardi di euro.
Del sostianziale stanziamento di oltre 754 milioni di euro: 62 milioni sono finalizzati alle alle operazioni di ricostruzione civile, mentre la somma restante - quindi 692 milioni -andranno a coprire le spese per le 28 missioni militari. Il testo prevede inoltre alcuni interventi nel Paese, come il sostegno al programma governativo per la costruzione di strade rurali e distrettuali nella provincia di Herat, il finanziamento di vari interventi nel settore sanitario e a sostegno della piccola e media impresa, con particolare attenzione all'area di frontiera tra Afghanistan e Pakistan e l'erogazione di un contributo al Fondo fiduciario della Nato destinato al sostegno dell'esercito nazionale afghano. Per quanto riguarda l'Africa sub-sahariana, invece, i finanziamenti riguardano soprattutto la missione in Sudan.
Invariati i contingenti italiani nei Balcani, dove sono impegnati 650 militari, e in Libano, dove gli uomini sono 1780.
Intanto in Afghanistan la guerra infuria. A Khost un'utobomba ha provocato la morte di 9 persone, tra cui tre donne. Nel nord del paeseè stato attaccato un avamposto tedesco dove è rimasto ucciso un militare del contingente di Berlino e 8 soldati feriti. Mentre a Kunar, nella parte nord-orientale del Paese - trenta militanti afgani sono rimasti uccisi la scorsa notte, nel corso di uno scontro a fuoco con le forze Nato. Insomma una giornata tranquilla.
S.C.


Liberazione 19/02/2011, pag 3

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