lunedì 21 febbraio 2011

Il lavoro domestico in Italia, una guida importante

A cura di Raffaella Sarti, esperta di storia delle donne

Vittorio Bonanni
Raffaella Sarti è ricercatrice presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Specializzata in storia delle donne e dell'identità di genere, ha da tempo dedicato una particolare attenzione alla storia del lavoro domestico e di cura. Per questo ha deciso di realizzare Lavoro domestico e di cura: quali diritti? (Ediesse, pp. 369, euro 18,00, libro più dvd), organizzato in una prima parte, scritta dalla stessa Sarti, dove si traccia da un lato una storia delle leggi che hanno regolamentato il settore e dall'altro un profilo di chi ha fatto, spesso suo malgrado, della cura e dell'accudimento la propria professione; mentre nei capitoli seguenti, realizzati da docenti e sindacalisti, si ripercorre la storia delle colf e delle lavoratrici domestiche, si torna sulle leggi, si parla delle associazioni che si sono impegnate per la loro tutela, le Acli in primo luogo, fino all'intreccio inevitabile tra pubblico e privato e la recente evoluzione, strettamente legata al fenomeno dell'immigrazione. «Questo libro - scrive la Sarti - parla dei diritti dei lavoratori domestici, che in gran parte sono lavoratrici: diritti conquistati con lentezza, ancor oggi limitati rispetto a quelli di molte altre categorie e, per di più, spesso non rispettati». L'occasione per scrivere quella che può essere definita una guida del settore, è stata la commemorazione nel 2008 della legge n. 339 del 1958, «che a tutt'oggi resta la principale legge relativa al lavoro domestico salariato». In occasione di questo anniversario tre anni fa è stata organizzata una giornata di studio che poi ha dato vita a questo libro. Un testo base che dovrebbe essere presente sulle scrivanie dei politici, degli operatori del settore e delle famiglie, tanto è ricco di dati e di valutazioni utili per chi deve, sia pure ricoprendo ruoli diversi, occuparsi del problema. Lavoratrici e lavoratori domestici sono ormai un esercito, le famiglie italiane senza non potrebbero più stare, ma tutti i protagonisti di queste storie continuano a vivere con disagio quella che per tutti/e può essere definita una costrizione. Da qui l'esigenza di leggi più adeguate per migliorare la vita delle famiglie e di chi, all'interno di questi nuclei, si occupa dei più deboli e anziani.


Liberazione 20/02/2011, pag 15

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