giovedì 10 febbraio 2011

L'intifada di al Jazeera

03/02/2011

Il ruolo dell'emittente qatariota nelle sollevazioni del Maghreb. Un'intervista a Donatella Della Ratta
Le hanno definite "Twitter (o Facebook, o YouTube) Revolution" ma, a parte il termine rivoluzione che i diretti protagonisti preferiscono in genere sostituire con Intifada, le sollevazioni del Maghreb devono molto soprattutto alle Tv satellitari: al Jazeera su tutte. Secondo alcuni massmediologi, quando i regimi tagliano Internet, l'informazione continua a fluire attraverso tetti e balconi, nei paraboloni che caratterizzano ormai il paesaggio urbano di una metropoli come il Cairo.
Del rapporto tra televisioni, new media e sollevazioni di popolo, discutiamo con Donatella Della Ratta, ricercatrice, esperta di media arabi.

Qual è il ruolo di al Jazeera e delle altre Tv satellitari nelle intifada del Maghreb?

Egitto e Tunisia sono due realtà molto diverse anche dal punto di vista televisivo.
Al Jazeera a Tunisi non ha un ufficio, è stato chiuso da alcuni anni, e quindi la sua copertura non è stata pervasiva come in Egitto, dove sta dando una copertura 24 ore su 24. In Tunisia non si è quindi creata la spirale mediatica come si sta creando in Egitto.
Si tratta poi di due Paesi molto diversi dal punto di vista storico: l'Egitto è il Paese arabo più grande e popoloso, nonché il faro dal punto di vista culturale e anche politico. Negli anni del panarabismo, Nasser era un leader importante non solo per gli arabi ma per tutti i Non Allineati. La Tunisia invece ha solo cinque milioni di abitanti e un peso diverso.
Poi ci sono fattori interni: gli egiziani che lavorano ad al Jazeera sono più dei tunisini e quindi per forza di cose c'è una vicinanza maggiore al Paese.

Rispetto ad altre Tv satellitari - per esempio al Arabiya - al Jazeera come sta coprendo gli avvenimenti in Egitto?

Ci sono differenze enormi. Come dicevo, al Jazeera sta coprendo gli eventi egiziani 24 ore su 24, praticamente non ci sono altri programmi oltre alla diretta dall'Egitto. Invece al Arabiya li sta trattando come un evento: sono una notizia, ma non la principale.
C'è poi una differenza di termini linguistici. Nell'headline di al Arabiya c'è scritto: "Egitto, la crisi". Invece al Jazeera scrive "il cambiamento" "l'intifada", che significa la sollevazione, la rivolta.
Questo rivela un'ideologia che c'è dietro: per la Tv del Qatar si tratta di una rivolta contro un oppressore, c'è una copertura dei fatti di maggiore vicinanza tra giornalisti, Rete e popolo.
Un'altra differenza fondamentale è che al Jazeera sui new media è posizionata in maniera prodigiosa, non da oggi ma dai tempi di "Piombo fuso" a Gaza. Da allora, ha messo in atto una presenza estensiva sui social network, ha fatto il sito web con licenza creative commons che dà la possibilità di prendere le loro immagini, scambiarle, rimontarle, rivenderle. Da quando è iniziata la crisi egiziana, questo sito ha registrato un +700 per cento di traffico. Inoltre presidiano Twitter, Facebook, e appena gli tagliano le trasmissioni ritrasmettono su YouTube. Quindi c'è una presenza pervasiva sui new media che al Arabiya non ha.

Quindi nel momento in cui i regimi cercano di chiudere qualche canale mediatico, al Jazeera tende a sfuggire da tutte le parti

Diciamo che hanno capito come funzionano i media di oggi, per cui quando si chiude un canale se ne apre un altro. Inoltre, tutte le televisioni hanno fatto fronte unito quando l'hanno tagliata fuori da MySat e quindi hanno cominciato a ritrasmetterla. Per cui devo dire che si è creata un'immagine sia sui new media e tra il popolo della Rete, sia sulle altre televisioni, che la rende abbastanza inattaccabile. Tra l'altro, durante gli avvenimenti egiziani si è saputo che gli statunitensi chiedono di poter vedere al Jazeera, perché là non arriva via cavo. C'è stato il boom di al Jazeera English, un canale piuttosto moscio che invece ha coperto benissimo gli eventi egiziani. Adesso hanno anche questa arma in più, anche se i programmi sui due canali - arabo e inglese - sono molto diversi.

Il caso di al Jazeera ci dice quindi che Tv satellitare e Rete non sono alternative. C'è una compenetrazione totale

Sì assolutamente. È un processo che va avanti da anni. Loro hanno investito sul New Media Department, che è pieno di ragazzi giovani, e i risultati si stanno vedendo.

Lei adesso è in Siria. Che aria tira da quelle parti?

Tutto tranquillo. Ovviamente i siriani sono molto vicini a quanto sta succedendo in Egitto, guardano la Tv, però non si registrano sollevazioni come lì. Tutte le notizie arrivano, sia in Tv sia via Internet. Smentisco assolutamente la notizia secondo cui sarebbe stata tagliata Internet. È falsa, diffusa tra l'altro da al Arabiya, a cui abbiamo scritto che non era vero.

Gabriele Battaglia

http://it.peacereporter.net/articolo/26684/L'intifada+di+al+Jazeera

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