venerdì 19 marzo 2010

Cina e Russia frenano ancora sulle sanzioni

Pechino: «Meglio le trattative». Casa Bianca: «Atteggimento di Teheran preoccupante»

La Cina e la Russia frenano sulle nuove sanzioni all'Iran. Per Pechino e Mosca c'è ancora spazio per il negoziato sul nucleare di Teheran. La Cina ha lanciato un appello a prolungare i colloqui con Teheran dopo che da Mosca il presidente russo Dmitry Medvedev si era detto pronto a dire sì a nuove sanzioni, precisando però che non devono colpire la popolazione. «Chiediamo una soluzione della questione nucleare cinese per vie diplomatiche» ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Qin Gang. «Crediamo che le parti coinvolte dovrebbero potenziare lo sforzo diplomatico e premere per portare avanti il dialogo», ha aggiunto. Il messaggio è stato raccolto dal ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, il quale ha detto che gli sforzi diplomatici non devono ritenersi esauriti. «Dobbiamo concentrarci per trovare una soluzione politica e diplomatica», ha detto.
Pechino, che ha grossi interessi nel settore petrolifero iraniano, si è finora rifiutata di dare luce verde all'inasprimento delle sanzioni. Dmitry Medvedev, pur fissando dei paletti, dopo l'incontro a Parigi con Nicolas Sarkozy, si era detto disponibile all'ipotesi di ricorrere a nuove sanzioni.
Da Washington nuove pressioni e una frenata: Clinton ha fatto annunciato che il voto Onu sulle sanzioni dovrà attendere qualche settimana. Forse proprio a causa delle difficoltà a convincere cinesi e russi - ieri un incontro di vertice a Pechino su tutta la difficile partita delle relazioni sino-americane. Da Washington anche un nuovo attacco: l'atteggiamento di Teheran sulla questione nucleare «è allarmante». Lo ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs. «Gli iraniani stanno dimostrando al mondo che non vogliono prendersi le proprie responsabilità. Questo è allarmante», ha detto Gibbs aggiungendo che «se continueranno a non farlo, noi andremo avanti con i nostri prossimi passi».

Liberazione 03/03/2010. pag 8

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