giovedì 16 dicembre 2010

Roma, oggi manifestano i movimenti del Lazio

Quarta notte sull'impalcatura del palazzo della Regione, Polverini non risponde
Daniele Nalbone
È tutto pronto per l'assedio di "Palazzo Polverini". Oggi, alle ore 16, decine di realtà in lotta in tutto il Lazio daranno vita a una grande manifestazione che partirà sotto la sede della Regione, in via Maria Drago Mazzini, a Roma, in solidarietà con i sette, tra precari, attivisti e sindacalisti, che da lunedì mattina hanno occupato le impalcature all'esterno del dodicesimo piano della sede regionale. Dal presidio che da quattro giorni è stato allestito sul piazzale antistante, giorno e notte, vengono mandati, tramite una lunga corda da scalata, cibo e bevande calde. «Il freddo e il vento non ci fiaccheranno» avvertono i sette: «finché la Polverini non ci incontrerà, dando vita a una serie di tavoli anticrisi per consentire la ripresa della nostra regione, non scenderemo». Da ieri mattina, i «magnifici sette», come sono ormai noti a tutta Italia, possono contare anche su un cavo di alimentazione per la corrente elettrica che consente agli occupanti di essere raggiungibili anche via internet, oltre ad avere una illuminazione permanente. Perché pur essendo in cima a un'impalcatura da lavoro, la situazione, lassù al dodicesimo piano, è tutt'altro che sicura. Proprio per accertarsi del livello di sicurezza, ieri pomeriggio, sei consiglieri regionali e provinciali sono saliti, «scortati dalla vigilanza per tutta la nostra permanenza in quello che, fino a prova contraria, dovrebbe essere un palazzo pubblico» ci spiega la delegazione, «a portare la nostra solidarietà ai magnifici sette». Ivano Peduzzi e Fabio Nobile (Fds), Luigi Nieri, Filiberto Zaratti e Gianluca Peciola (Sel) e Angelo Bonelli (Verdi) hanno constatato di persona le sofferenze fisiche degli occupanti e le condizioni di assoluto pericolo nelle quali stanno vivendo da ormai quattro giorni e che, mentre Liberazione va in stampa, si apprestano a trascorrere la quarta notte sull'impalcatura. «Tutto ciò» hanno sottolineato Ivano Peduzzi e Fabio Nobile «non spegne la tenacia di questi uomini e queste donne. Eppure le condizioni di salute di alcuni occupanti ci hanno molto preoccupato e abbiamo per questo chiesto di far salire il prima possibile un medico sull'impalcatura». Cosa che, ieri, è stata negata. «Tra l'altro» ha spiegato la delegazione «gli spalti dell'impalcatura non sono completamente chiusi, quindi la situazione è di grande pericolo». Nonostante ciò, dalla presidente Polverini non arriva nulla di più di un generico accenno, da parte del suo segretario generale, alla possibilità di calendarizzare dei tavoli tecnici. «Non accettiamo promesse che già troppe volte non sono state mantenute» ci spiegano i portavoce dei Movimenti uniti contro la crisi: «è opportuno definire una data ufficiale per poter discutere con una delegazione pienamente rappresentativa con gli assessori competenti e tecnici». Per questo, i sette del dodicesimo piano di Palazzo Polverini e le centinaia di persone che ogni giorno riempiono il presidio sotto la Regione, hanno lanciato «ai tanti cittadini che stanno pagando questa crisi» l'appello di rendere la più ampia e partecipata possibile la manifestazione di questo pomeriggio. Una manifestazione che sarà una sorta di "14 dicembre" regionale viste le tantissime realtà sociali, politiche, di movimento che vi prenderanno parte. «Le tantissime testimonianze di solidarietà» spiegano a Liberazione i "magnifici sette", raggiunti telefonicamente, «ci convincono sempre di più che la strada da percorrere è quella che abbiamo scelto e che stiamo vivendo. Qui, al dodicesimo piano di un palazzo che speriamo, quanto prima, possa ritornare a essere un luogo pubblico e di partecipazione e non una fortezza inespugnabile».

Liberazione 10/12/2010, pag 2

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