mercoledì 9 marzo 2011

Chi scrive i discorsi del premier cinese Wen Jiabao?

Equilibri di potere
Ma chi scrive i discorsi del premier cinese Wen Jiabao, come quello per il Congresso nazionale del popolo di ieri? Se lo è chiesto l'inglese Bbc, che ha anche trovato una risposta, semplice ma articolata.
L'analisi dell'anno precedente e gli indirizzi futuri per la politica - le due parti principali di cui è composto il discorso - sono il frutto di lunghissime e faticose trattative, compromessi, riscritture. E la bozza finale del documento deve essere approvata dai leader del partito.
Il discorso annuale del premier all'assemblea nazionale è il più importante dell'anno, un po' come il discorso sullo stato dell'unione per gli Usa. Secondo Zheng Yongnian, direttore dell'Istituto asiatico dell'università di Singapore, il lavoro di stesura del discorso dura in realtà diversi mesi, «perché la Cina è un paese a partito unico, ma le teste sono molte più di una». Ministri nazionali e dei governi regionali e locali, persino alcuni think-thank esprimono la loro sul documento letto all'apertura della sessione dell'assemblea nazionale.
Per Peter Wong, delegato di Hong Kong, quest'anno la leadership del partito ha cercato di coinvolgere la rete più ampia possibile per l'inclusione delle opinioni più varie. Il mese scorso l'agenzia statale cinese Xinhua ha pubblicato una notizia che raccontava l'invito di «persone comuni» a Pechino per ascoltare i loro bisogni e le loro opinioni. E il Quotidiano del popolo ha recentemente proposto un sondaggio per capire quali siano gli argomenti più importanti per i lettori - la preoccupazione per i prezzi in aumento è al primo posto.
Pechino teme di perdere il contatto con il paese e per questo vuole mettere l'orecchio a terra. Ma i passi delle rivolte non sempre fanno rumore.


Liberazione 06/03/2011, pag 7

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