lunedì 21 marzo 2011

I boss negli ospedali. Le mani della 'ndrangheta su Milano: 35 arresti

La 'ndrangheta in Lombardia, anzi a Milano, la faceva da padrona: i boss usavano per riunirsi comodi uffici nientemeno che negli ospedali - preventivamente "bonificati" dal rischio di microspie. E i boss partecipavano a incontri elettorali. Sono i dettagli emersi in un'inchiesta che ha portato in carcere 35 persone. Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra loro ci sono personaggi di primo piano delle cosche reggine e platiote, tutti da anni residenti nel capoluogo lombardo. Il boss Davide Flachi, figlio di Giuseppe, partecipava a cocktail elettorali organizzati da Massimiliano Bonocore (Pdl) in occasione delle elezioni amministrative. E ci sono anche contatti con Lele Mora: nel provvedimento compaiono alcune telefonate con l'avvocato Luca Giuliante, legale di Mora, in relazione ad una gara d'appalto nel settore edilizio. I boss della 'ndrangheta si riunivano negli uffici amministrativi degli ospedali Niguarda e Galeazzi di Milano. Le indagini hanno portato alle luce l'uso a dir poco disinvolto degli uffici delle due aziende ospedaliere milanese, uffici messi loro a disposizione da due funzionari pubblici definiti dagli inquirenti «di alto livello» anche se non iscritti nel registro degli indagati. L'operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, ha permesso di ottenere il sequestro di beni per un valore di oltre due milioni di euro.


Liberazione 15/03/2011, pag 6

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