mercoledì 9 marzo 2011

Ferrando: «Una marcia su Palazzo Chigi»

Appello a tutte le sinistre: «Facciamo come in Tunisia e in Egitto per imporre a Berlusconi le dimissioni»

Mentre le classi dirigenti del Paese scatenano una guerra sociale contro il mondo del lavoro e la giovane generazione, precipita la crisi politica e istituzionale della seconda Repubblica. Senza che le opposizioni parlamentari sappiano indicare una via d'uscita positiva per le ragioni dei lavoratori, dei giovani, delle donne. Il governo Berlusconi cerca di sopravvivere alla propria crisi accentuando tutti i suoi aspetti più reazionari (...). Mentre Confindustria ottiene il sostegno alle peggiori misure contro i lavoratori, la scuola pubblica, i diritti sindacali. E il Vaticano incassa ulteriori regalie in cambio dell'assoluzione del Sultano e dei suoi "peccati". A loro volta le opposizioni parlamentari appaiono paralizzate dalla propria crisi e dal proprio stesso disegno (...). Il risultato è che Berlusconi resta in sella (...).
E' necessaria una svolta. Sono i lavoratori e le grandi masse popolari che possono porre fine al governo Berlusconi aprendo la via di una vera alternativa. In questi mesi nelle strade e nelle piazze di tutta Italia - seppur in modo discontinuo - si è manifestata un'opposizione di massa. (...) Questo potenziale non deve essere disperso, né subordinato alle manovre di palazzo. E' giunto il momento di unificarlo in una grande azione di massa, di carattere straordinario (...): una grande marcia nazionale di lavoratori, giovani, donne, su Palazzo Chigi, con l'assedio prolungato e di massa dei palazzi del potere, sino alla caduta del governo.
Le sollevazioni popolari di Tunisia ed Egitto hanno dimostrato una volta di più che la forza delle grandi masse è capace di rovesciare in poche settimane regimi trentennali (...). E' il momento di fare come in Tunisia e in Egitto. (...) Non serve chiedere a Berlusconi le dimissioni. Occorre imporgliele. Per questo ci rivolgiamo a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento; a tutte le forze dell'associazionismo democratico; a tutte le strutture popolari impegnate quotidianamente nella battaglia sociale e democratica, per promuovere insieme la marcia nazionale sul governo e aprire dal basso una pagina nuova: che rimuova finalmente le classi dirigenti del Paese.
Marco Ferrando,
Partito comunista dei lavoratori


Liberazione 04/03/2011, pag 8

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