venerdì 5 agosto 2011

«In Bahrain rivolta di popolo. Ue e Italia ci devono aiutare»

Jasim Husein deputato del partito di opposizione Al Wafiq

Stefania Pavone
Fu proprio lui, Jasim Husein, membro del partito di Al Wafiq e del Parlamento del Bahrain ad annunciare, davanti alla feroce repressione della protesta popolare, che 18 deputati del suo partito si sarebbero dimessi. Dall'Aventino di questi democratici sciiti del Golfo ad oggi, il quadro politico del paese è cambiato. I fili recisi dalla violenza dell'esercito saudita, chiamato a sedare la rivolta, sembrano riannodarsi attorno all'inizio del dialogo fra la Corona e il dissenso. E mentre i colloqui sono ancora in corso, Jasim Husein in giro per l'Europa, dice secco e chiaro: «Dai governi europei e da quello italiano chiediamo solidarietà».

Signor Husein, da marzo ad oggi la rivolta del Bahrain ha avuto molte fasi. Qual'è stato il suo tratto saliente?
Innanzitutto una partecipazione popolare massiccia, straordinaria. Poi il carattere pacifico delle manifestazioni, nonostante il potere abbia mostrato il volto della violenza. Infine il tratto riformista delle rivendicazioni. Vogliamo una monarchia costituzionale.

L'opposizione ha chiesto una serie di riforme centrate sui diritti civili. Cosa volete esattamente?
Vogliamo uno stato di diritto e delle nuove circoscrizioni elettorali ritagliate su basi democratiche. Faccio un esempio.nelle elezioni del 2010, l'opposizione ha ottenuto il 63% dei voti ma ha ottenuto solo il 5% dei seggi. Poi , mettere fine nel paese ad ogni forma di discriminazione nei confronti di ogni minoranza non solo quella sciita. E un parlamento che abbia poteri decisionali, mentre oggi si limita a ratificare le decisioni del re. Purtroppo la Corona ha scelto la violenza, ha chiamato l'Arabia Saudita a sua difesa.

E' cambiata così la natura del conflitto?
Certo. Nel momento in cui si è chiesto l'intervento dei sauditi, il conflitto ha assunto una dimensione regionale.

Anche l'Iran ne è coinvolto, sostenendo l'opposizione?
Sono stato in Gran Bretagna, gli inglesi non la pensano così, sanno quali sono i problemi politici del Barhain. Certo, l'Iran può far sentire la sua influenza. Nel mio paese si sta sperimentando una nuova guerra fredda. Meno si risolvono i problemi del Barhain più la dimensione del conflitto si allarga a livello regionale.

Allora quale può essere il ruolo del Barhain nella regione?
Il mio paese può essere un esempio per diffondere la democrazia, l'istruzione. Noi siamo sempre stati la punta avanzata delle trasformazioni in Medio Oriente.

Cosa si aspetta dall'incontro con la politica italiana ed europea?
Solidarietà. La democrazia in Bahrein è interesse di tutti. L'estremismo viene dall'oppressione.

Lei sarà ascoltato dalla Commissione diritti umani del Senato della Repubblica. Quali denunce intende fare?
Che vengano liberate le persone che sono ancora nellle carceri, non vogliamo che i prigionieri siano un mezzo di scambio. Chiediamo di essere sostenuti nelle nostre richieste di riforma del sistema.

E' da poco iniziato il dialogo tra Corona e opposizione. A che punto siete?
Abbiamo accettato il dialogo senza pregiudiziali proposto dal re. Ora dobbiamo fare chiarezza e formare un nuovo governo. Deve essere un governo eletto dal Parlamento e non dal Re.


Liberazione 17/07/2011, pag 7

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