giovedì 20 gennaio 2011

Al Campidoglio chiesa, banche e costruttori

Così il rimpasto di Alemanno che accontenta i poteri forti della Capitale
Daniele Nalbone
E alla fine, i poteri forti hanno presentato il conto al sindaco Alemanno. Da una parte le gerarchie ecclesiastiche che, proprio nel giorno dell'udienza del sindaco dal Santo Padre, hanno conquistato ieri con la nomina di Gianluigi De Polo, presidente delle Acli romane e del Forum delle Famiglie, l'assessorato alla Scuola oltre che quello, scontato, alla Famiglia. Dall'altra la Roma dei grandi gruppi finanziari e immobiliari che hanno spinto, e non poco, per la nomina al Bilancio di Carmine Lamanda, uomo di Capitalia, e la conferma all'Urbanistica di Marco Corsini, per il quale si è esposto direttamente il presidente dell'Associazione costruttori edili romani, Eugenio Batelli. Senza dimenticare l'importanza, tutta politica, di assessorati come quello alla Cultura, andato nelle mani di Dino Gasperini, quello all'Ambiente, assegnato a Marco Visconti, e quello alla Mobilità, affidato ad Antonello Aurigemma. Ma andiamo per ordine. Gianluigi De Polo «che alle elezioni votò per Rutelli», ha scherzato ieri Alemanno durante la presentazione della sua nuova squadra, sostituisce la "scomoda" Laura Marsilio, ex An, sorella del deputato Marco ed ex esponente in giunta dell'on. Fabio Rampelli, la "mente" dell'abbattimento di Tor Bella Monaca. Per lo stesso motivo, di "bilanciamento politico", Fabio De Lillo, fratello del senatore Stefano, abbandona l'assessorato all'Ambiente in favore di Marco Visconti, fido di Alemanno. Due decisioni, queste, che arrivano direttamente da Palazzo Grazioli e che porteranno inevitabilmente Rampelli e De Lillo (Stefano) a drastiche decisioni nei confronti del Pdl. E se la scelta di non confermare Umberto Croppi (Cultura) sa tanto di "punizione" nei confronti dei finiani di Fli, quella di portare in cima alla Mobilità (assessorato al centro di "parentopoli", al posto di Sergio Marchi) Antonello Aurigemma, parte del gruppo autonomo di sette consiglieri di "Laboratorio Roma", si legge come l'estremo tentativo del sindaco di assicurarsi quella maggioranza sempre più scarna. Nella stessa direzione va la nomina di Dino Gasperini alla Cultura: così facendo, il posto del consigliere Pdl, eletto però con l'Udc, sarà preso dal primo dei non eletti dei centristi, Paolo Voltaggio, nell'estremo tentativo di avvicinare gli uomini di Casini al sindaco sempre più berlusconiano. Grande conquista, invece, per la Roma della banche che si assicurano il Bilancio (al posto del deputato Maurizio Leo) con Carmine Lamanda, ex Bankitalia, ex capogabinetto del ministero del Tesoro al tempo di Lamberto Dini, oggi direttore generale di Capitalia e uomo fidato di Cesare Geronzi. Una Giunta, quindi, tutta "chiesa, banche, costruttori e Pdl" (e con la sola Sveva Belviso a rappresentare le donne) quella con la quale il sindaco approderà agli Stati generali di Roma in programma il 9 e il 10 febbraio, una due giorni fondamentale per il futuro del Governo Alemanno. In quell'occasione, infatti, il sindaco è chiamato non solo a presentare il Piano strategico di sviluppo ma soprattutto il Comitato olimpico di Roma 2020. Dopo il flop del Gran Premio di Formula 1 (nota di colore, ieri mattina i Comitati dell'Eur hanno brindato nella piazza del Campidoglio con una bottiglia di spumante "Ferrari" alla mesta chiusura della partita), Alemanno sarà chiamato a rendere conto agli imprenditori che si domandano se Roma, sotto la sua guida, è davvero in grado di dar vita a quei mega progetti tanto decantati. L'abbattimento di Tor Bella Monaca non decolla (e voci sempre più insistenti dicono che mai decollerà). Roma 2020 è ad oggi una sfida quasi impossibile: in primis, perché come fa notare Andrea Novelli, presidente dell'Uisp (Unione italiana sport per tutti) Roma «non si può dire "puntiamo sulle Olimpiadi" e poi non nominare un assessore allo Sport, lasciando la candidatura in mano a industriali e commercianti». Quindi le Olimpiadi "degli industriali e dei commercianti" «sono a forte rischio se non si sblocca subito lo sviluppo dell'aeroporto di Fiumicino Roma 2020» ha tuonato ieri sulle pagine de Il Messaggero Aurelio Regina, presidente dell'Unione industriali di Roma (che ha dato vita alla Fondazione per Roma 2020) "avvertendo", così, Alemanno e la sua nuova Giunta. Sarà un caso, ma proprio in questi giorni (il 12 gennaio) Aurelio Regina ha messo le mani anche sull'Auditorium di Roma: l'industriale esperto di tabacco è stato infatti nominato da Alemanno presidente della Fondazione Musica per Roma. E' così che in cinque giorni i poteri forti, quelli industriali, ecclesiastici e finanziari, hanno conquistato lo sport, la cultura, la scuola e le casse pubbliche della Capitale "commissariando", di fatto, il Comune di Roma.

Liberazione 15/01/2011, pag 5

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