giovedì 20 gennaio 2011

L'offensiva dell'estrema destra in tutta Europa

Un'inchiesta di Le Monde diplomatique

Non solo il Front National, impegnato con Marine Le Pen a rinnovare la propria immagine più che il proprio profilo politico, ma una serie di partiti e movimenti, protagonisti di inquietanti affermazioni elettorali in un gran numero di paesi d'Europa. Questo il quadro dell'inchiesta condotta da Le Monde diplomatique e pubblicata sul numero di gennaio della rivista francese. Si parte dai numeri: la constatazione che negli ultimi anni, dal Belgio alla Bulgaria, dall'Olanda alla Norvegia, passando per l'Ungheria, paese che guida attualmente la presidenza europea, l'estrema destra ha superato, e spesso ampiamente, il 10% dei consensi. Si prosegue con la constatazione che le differenze tra gli estremisti di destra e i conservatori si fanno sempre più esili - la "destra plurale" italiana come l'Unione di Centro in Svizzera sono tra gli esempi indicati. Si approda alla lettura del mondo della globalizzazione proposta dalle nuove culture di destra: dalla battaglia "continentale" contro la presenza musulmana in Europa all'ossessione per le frontiere e le identità che caratterizza questi movimenti nelle società Est europee. Ma anche nella Padania leghista. Il punto centrale dell'inchiesta sull'"offensiva delle estreme destre" è rappresentato proprio dalla loro vocazione plurale, che include gruppi estremisti, partiti anti-sistema e vecchie realtà della destra classica, ma democratica, in preda a una progressiva radicalizazzione. E' acquisendo questa identità a più facce - un percorso in alcuni casi già compiuto, in altri ancora in fase di elaborazione - che l'estrema destra, ma sarebbe forse il caso di parlare di "nuova destra", ha saputo interpretare la crisi, sia sociale e economica che di "senso" che caratterizza buona parte del Vecchio Continente. Per capire davvero cosa sta accadendo, suggerisce Le Monde diplomatique, si deve perciò evitare di gridare "al lupo" del nuovo fascismo per concentrarsi invece sulle dinamiche sociali e sulla costruzione culturale che accompagnano questa "offensiva".
Gu. Ca.

Liberazione 16/01/2011

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