mercoledì 19 gennaio 2011

Si riunisce il Congresso Repubblicani alla guerra

Il leader della Camera Boehner: via la riforma sanitaria e quella finanziaria

Si è riunito ieri il nuovo Congresso Usa. Quello con una maggioranza repubblicana alla Camera e una democratica al Senato.
Il nuovo leader repubblicano John Boehner, che prenderà il posto di Nancy Pelosi, ribadisce che la sua sarà una sfida a tutto campo al presidente Obama. L'obbiettivo è quello di impedire al presidente qualsiasi avanzamento della sua agenda (pur molto moderata rispetto alle aspettative). «Sarà un duro lavoro e dovremo prendere decisioni difficili» ha detto Boehner nel suo discorso inaugurale. «Non possiamo più permetterci di perdere tempo. La gente ha votato per porre fine al business as usual e noi seguiremo le loro istruzioni». Dopo aver già promesso battaglia alla riforma sanitaria la cui legge-abrogazione sarà votata alla Camera il 12 gennaio, Boehner ha oggi puntato il dito sulla spesa pubblica annunciando di volerla riportare ai livelli del 2008.
Non solo, le regole per le banche e i mercati finanziari dettate dal presidente dovranno essere allentate - ha detto - se si vuole far ripartire l'economia del Paese. Parlando di spesa pubblica altra richiesta dei repubblicani è quella dell'innalzamento del tetto del debito. In sostanza, dunque, si tratterebbe di tornare alla situazione in cui si era prima dell'arrivo di Obama alla Casa Bianca. Ovvero, il business as usual a cui Bohener fa riferimento. L'idea di abolire le regole per la finanza funzione perché si può vendere all'ala più intransigente del partito come un passo indietro dell'intervento pubblico in economia e, ovviamente, piace anche ai poteri forti di Wall street che durante l'ultima campagna elettorale sono stati più che generosi con il Grand Old Party.
Il ministro Usa alla Sanità, Kathleen Sibelius, è tornata a difendere la riforma sanitaria sulle pagine dei giornali Usa. «Abrogarla sarebbe un disastroso passo indietro - ha detto - si tornerebbe di nuovo nelle mani delle società assicuratrici». «I repubblicani - ha aggiunto - dicono che la riforma farà aumentare il deficit ma non è vero: taglierà le spese di 1000 miliardi di dollari».
Altri obiettivi repubblicani sono una riforma complessiva del sistema fiscale - che tutti dicono necessaria - eliminare altre regole sul lavoro, colpire duro sull'immigrazione e tagliare le risorse per la diplomazia e gli aiuti allo sviluppo. Un'agenda di estrema destra, come i nuovi eletti giunti a Washington sulla scia delle mobilitazioni del Tea Party. Per l'amministrazione Obama si preparano tempi difficili. I repubblicani moderati rimasti temono di essere incalzati dall'ala più estrema della società statunitense che si è dimostrata capace di far avanzare candidati Tea partiers nelle primarie, impedendone così la rielezione. La scelta per adesso, sembra quella di inseguire la base. Se la situazione economica dovesse migliorare - come tutti sembrano prevedere - il risentimento diffuso nella società Usa potrebbe rientrara ed indebolire le posizioni più dure e anti Obama. E' quello che si augurano alla Casa Bianca, sperando che le scelte di destra dei repubblicani siano un boomerang.
m. mazz.

Liberazione 06/01/2011, pag 6

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