mercoledì 19 gennaio 2011

Cina, trecento anni per bloccare il processo di desertificazione

E' il tempo stimato per riuscire a ottenere aree verdi
Ci vorranno circa 300 anni per la Cina per convertire le aree desertiche in verdi e bloccare la desertificazione. Lo scrive il China Daily, riprendendo le parole di Liu Tuo, direttore dell'ufficio nazionale della desertificazione. Circa 530.000 chilometri quadrati di deserti cinesi, secondo Liu, potranno ritornare ad essere verdi, ma ci vorranno 300 anni al ritmo medio di 1.717 chilometri quadrati all'anno, nonostante gli sforzi del governo cinese. Liu ha riferito che il trend di desertificazione non è stato completamente invertito, nonostante l'area desertificata sia diminuita di 12.454 chilometri quadrati negli ultimi cinque anni. Secondo i risultati dei monitoraggi condotti dal 2009 al 2010 nel Paese, la riduzione del terreno sabbioso è stato di 8.587 nel periodo, nonostante il Paese continui ad avere 2,6 milioni di chilometri quadrati di area desertificata che conta il 27,3% della sua estensione totale. In più, il 18% del territorio cinese rimane eroso dalla sabbia, con il pericolo di veder desertificati altri 310.000 chilometri quadrati di territorio. Per Liu, il problema deriva anche dall'uso inappropriato delle risorse idriche e dalla mancanza di piogge soprattutto nella zona centrale del Sichuan. Anche la crescita del Paese pone sfide notevoli al blocco della desertificazione, oltre alle sfide portate dai cambiamenti climatici. Ad una conferenza delle Nazioni Unite del 2009, il presidente cinese Hu Jintao ha promesso l'incremento della copertura delle sue foreste di 40 milioni di ettari per il 2020 e l'incremento degli alberi di 1,3 miliardi di metri cubici di legno partendo dal livello del 2005. Liu e i suoi tecnici hanno assicurato che riusciranno a raggiungere gli obiettivi fissati, dal momento che l'autorità centrale spenderà circa 30 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per la protezione delle foreste naturali cinesi.
Intanto un'ondata di gelo polare e nevicate abbondanti stanno imperversando nelle province centrali e meridionali della Cina, dove si è imposta l'evacuazione di 58.000 persone, è morta almeno una persona e dove si calcola un danno di almeno 1,35 miliardi di yuan (154 milioni di euro). Lo rende noto il governo di Pechino. La neve caduta in abbondanza, soprattutto nelle province di Sichuan e Jiangxi, dice il governo, ha distrutto 1.200 abitazioni e danneggiato 6.600 edifici, ha colpito complessivamente 38 milioni di persone, bloccando i trasporti e gli spostamenti e danneggiando 142.000 ettari di terreni coltivati.

Liberazione 06/01/2011, pag 7

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