Protestava insieme a 200 pacifisti contro il Muro in Cisgiordania. Ferite due attiviste
Erano più di duecento a manifestare contro il muro israeliano e tenendo fede agli ordini ricevuti l'esercito di Tel Aviv è intervenuto duramente contro il gruppo di pacifisti. Pacifisti da tutto il mondo, tra i quali anche numerosi israeliani, si erano dati appuntameno a Bel'air, nei territori palestinesi per contestare la barriera di cemento armato che Israele sta costruendo in Cisgirdania. Tra le persone fermate anche Luisa Morgantini dell'Associazione per la pace, già vice presidente del Parlamento europeo. Poco dopo è l'attivista, raggiunta telefonicamente in Cisgiordania, a raccontare i fatti: «Sono stata fermata in tutto per un'ora. Poi sono stata rilasciata e ora la manifestazione si è conclusa». A quel che ha potuto vedere i dimostranti erano ancora nella fase iniziale di organizzazione quando i soldati che presidiano la barriera hanno provveduto a sgomberarli, ricorrendo anche a gas lacrimogeni. «Sono stata presa in pieno da uno dei candelotti», ha raccontato l'ex deputata europea. Come in numerose occasioni analoghe in passato la Morgantini è impegnata in questi giorni in una visita nei Territori palestinesi e in Israele allo scopo di far toccare con mano ai membri del suo gruppo "la resistenza pacifica alla occupazione". Il tutto nell'obiettivo di «tenere aperta la strada per una pace giusta, per la libertà e la autodeterminazione de popolo palestinese e per la coesistenza fra i due popoli». Nei prossimi giorni il suo gruppo sarà anche a Haifa, Tel Aviv, Jaffa e Hebron. Una tappa a Gaza è invece risultata impossibile da realizzare perché - ha spiegato - «non abbiamo ottenuto i permessi».
La Morgantini è stata fermata insieme a due attivisti per la pace, un palestinese e un cittadino britannico. Stando ad ulteriori informazioni tra i pacifisti ci sarebbero stati anche dei feriti, due donne, che sono stati trasportati all'ospedale di Betlemme. Feriti lievi, nulla di grave ma è l'ennisimo attacco da parte di forze militari israeliane contro dei pacifisti. Intanto si preparano a partire dal Libano due navi di aiuti per Gaza. Israele ha già avvertito il segretario dell'Onu Ban Ki-Moon che Israele si riserva i diritto di impedire l'accesso alla Striscia alle navi che «intendono violare il blocco»,
Liberazione 24/07/2010, pag 7
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