mercoledì 21 luglio 2010

La Cina che arricchisce scopre l'eroina

In aumento esponenziale i sequestri, gli arresti di stranieri coinvolti nel traffico e il numero di tossicodipendenti

Daniele Massaccesi*
Pechino
Il 26 giugno 2010 anche la Cina ha celebrato la Giornata internazionale contro l'abuso di droga e il traffico illecito, promossa dalle Nazioni Unite. Per l'occasione, l'Alta corte del popolo di Pechino ha reso pubblici dati allarmanti sul traffico e consumo di droga da parte della comunità straniera in Cina. Numerose polemiche erano state sollevate lo scorso 29 dicembre 2009 per la condanna a morte del cittadino inglese Akmal Shaikh, reo di aver introdotto in territorio cinese quattro chili di eroina. Familiari e autorità inglesi hanno tentato fino alla fine di salvare la vita a Shaikh, affetto da disturbi mentali e vittima - secondo la difesa - di una trappola orchestrata da organizzazioni internazionali per lo spaccio di droga. Ad aprile è toccato invece a un cittadino giapponese: accusato di traffico di sostanze stupefacenti, è stato anche lui condannato a morte. Tre coreani del sud sono invece in attesa di giudizio, dopo esser stati trovati lo scorso luglio in possesso di 4,5 chilogrammi di metamfetamine.
Questi esempi confermano i dati forniti dalle autorità cinesi: il numero di cittadini stranieri dediti al traffico e al consumo di droga in territorio cinese è in costante aumento. Per fornire qualche numero, nel 2006 sono stati dodici i casi nei tribunali cinesi per traffico di stupefacenti che hanno visto coinvolti anche cittadini stranieri, numero salito a trentasei nel 2009. Solitamente parliamo di eroina e metamfetamina di altissima qualità, per una quantità media che supera il chilo. Nove i chili di droga portata in tribunale nel 2006, ben trenta nel 2008.
Inutile dire che quello delle sostanze stupefacenti è un business che fa gola a trafficanti di tutto il mondo, ed in Cina è gestito non solo da cinesi. Nella provincia nord orientale del Jilin, ad esempio, si registrano più di 10.000 casi di tossicodipendenza, un mercato notevole per i trafficanti che si muovono tra Corea, Russia e resto della Cina. Altro punto di snodo è l'isola meridionale di Hainan, gettonatissima meta di turisti occidentali e cinesi.
Un altro dato allarmante è la crescita del numero delle donne straniere (soprattutto di origine africana e del sudest asiatico) nelle attività del traffico di droga: negli ultimi cinque anni, infatti, la percentuale che vede coinvolte straniere è passata dal 9% al 30% sul totale dei casi.
A tale riguardo, grande scalpore aveva suscitato nel 2008 la condanna a morte di una ragazza inglese di origine nigeriana, Samantha Orobator. Trovata in aeroporto con 680 grammi di eroina, la ventenne è stata arrestata e condannata alla pena capitale. La ragazza è però riuscita a sfuggire alla pena di morte grazie all'intervento delle autorità inglesi e dopo essersi provocata una gravidanza tramite dello sperma donatole da un altro detenuto nel carcere. Samantha sta ora scontando una condanna a tre anni in un penitenziario del Regno Unito. Il tutto è successo nel Laos, ma rispecchia dinamiche che coinvolgono in qualche modo anche la Cina. Le zone settentrionali di Laos e Myanmar (ex Birmania) e la punta meridionale della provincia cinese dello Yunnan formano l'area nota come "triangolo d'oro" della droga: un' area che costituisce il più grande centro asiatico di produzione di oppio dopo l'Afghanistan.
Il traffico di sostanze stupefacenti in Cina, naturalmente, non riguarda solamente i cittadini stranieri. Ed è proprio questo a preoccupare le autorità cinesi. 17.462 cinesi sono stati condannati a pene che vanno dai cinque anni di carcere alla morte durante il 2009, ben il 9% in più rispetto all'anno precedente.
Osservatori internazionali e giornalisti stranieri fanno però notare come ogni anno la Cina esegua la condanna a morte di trafficanti di droga proprio nei giorni a ridosso della ricorrenza del 26 giugno. È toccato al cinese Tan Xiaolin nel 2004, a sei trafficanti (tra cui il famoso Han Yongwan, attivo al confine con Myanmar) nel 2008 e a ben venti persone nel 2009 (tra questi un nigeriano arrestato nel Guangdong con sei chilogrammi di eroina).
Attivisti per i diritti umani accusano la Cina di usare fondi internazionali per la lotta al traffico di droga solo per giustiziare dei capri espiatori proprio durante la ricorrenza promossa dalle Nazioni Unite. Vedremo se il 2010 confermerà questo atteggiamento o vedrà un accanimento della lotta alla droga da parte del gigante asiatico.
*www.china-files.com

Liberazione 11/07/2010, pag 6

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