Il ritorno dopo gli scandali in Iraq
Victor Castaldi
Hanno cambiato nome (ora si chiamano più asetticamente Xe Service), ma sono sempre loro : i mercenari della blakwater, la famigerata società statunitense specializzata in sicurezza privata, specialmente nei teatri di guerra. Nel 2007, dopo aver compiuto una strage di 17 civili in un quartiere di Baghdad, gli uomini della Blackwater, subissati di critiche, furono costretti a lasciare l'Iraq e Washington ha stracciare tutti i contratti di fornitura. Tanto più che, oltre al comportamento da sceriffi impiegato dai suoi effettivi sul territorio, la società è finita sotto accusa per aver corrotto alcuni funzionari del governo iracheno ed emesso centinaia di fatture false. Non proprio un toccasana per la già deteriorata immagine degli Stati Uniti agli occhi del mondo.
Ora però, dopo tre anni di purgatorio, i celebri contractors sono di ritorno e, per riconciliarsi con l'odore del piombo hanno scelto naturalmente l'Afghanistan, l'epicentro del conflitto tra tra Stati Uniti e alleati Nato contro le milizie jihadiste e talebane, lo scenario in assoluto più propizio per chi di mestiere trae profitti dalla guerra. Il tutto ricevendo un compenso di tutto rispetto. Secondo quanto riferito all'emittente Cbs da una fonte del ministero degli Esteri, il Dipartimento di Stato ha infatti firmato con una filiale della ex Blackwater, la società US Training Center, un contratto per 120 milioni di dollari per la fornitura di servizi di protezione in Afghanistan.
L'accordo stipulato con Washington prevede forniture di servizi nell'arco di 18 mesi ai consolati americani di Herat e Mazar-i-Sharif. E dire che appena una settimana fa circolavano voci su una svendita totale della Blackwater-Xe Service, definita da diversi media Usa come una società sull'orlo del fallimento. Si sbagliavano.
Liberazione 20/06/2010, pag 8
Victor Castaldi
Hanno cambiato nome (ora si chiamano più asetticamente Xe Service), ma sono sempre loro : i mercenari della blakwater, la famigerata società statunitense specializzata in sicurezza privata, specialmente nei teatri di guerra. Nel 2007, dopo aver compiuto una strage di 17 civili in un quartiere di Baghdad, gli uomini della Blackwater, subissati di critiche, furono costretti a lasciare l'Iraq e Washington ha stracciare tutti i contratti di fornitura. Tanto più che, oltre al comportamento da sceriffi impiegato dai suoi effettivi sul territorio, la società è finita sotto accusa per aver corrotto alcuni funzionari del governo iracheno ed emesso centinaia di fatture false. Non proprio un toccasana per la già deteriorata immagine degli Stati Uniti agli occhi del mondo.
Ora però, dopo tre anni di purgatorio, i celebri contractors sono di ritorno e, per riconciliarsi con l'odore del piombo hanno scelto naturalmente l'Afghanistan, l'epicentro del conflitto tra tra Stati Uniti e alleati Nato contro le milizie jihadiste e talebane, lo scenario in assoluto più propizio per chi di mestiere trae profitti dalla guerra. Il tutto ricevendo un compenso di tutto rispetto. Secondo quanto riferito all'emittente Cbs da una fonte del ministero degli Esteri, il Dipartimento di Stato ha infatti firmato con una filiale della ex Blackwater, la società US Training Center, un contratto per 120 milioni di dollari per la fornitura di servizi di protezione in Afghanistan.
L'accordo stipulato con Washington prevede forniture di servizi nell'arco di 18 mesi ai consolati americani di Herat e Mazar-i-Sharif. E dire che appena una settimana fa circolavano voci su una svendita totale della Blackwater-Xe Service, definita da diversi media Usa come una società sull'orlo del fallimento. Si sbagliavano.
Liberazione 20/06/2010, pag 8
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