mercoledì 15 giugno 2011

Latinos e musulmani Volti della nuova America

I dati di due recenti inchieste pubblicate negli Stati Uniti

I dati dell'ultimo censimento non lasciano dubbi: negli ultimi dieci anni il 90% della crescita della popolazione è venuto dalle minoranze etniche, specie latinos e asiatici che detengono il record delle nuove nascite. Oggi, secondo i dati presentati recentemente dal Census Bureau, un americano su 6 è di origine ispanica e la crescita dei latinos nell'ultimo decennio ha rappresentato più della metà dell'aumento della popolazione americana globale. Un bambino su quattro che nasce oggi nel paese è figlio di latinos, per un totale di oltre 50 milioni di persone. Se l'andamento registrato nell'ultimo decennio dovesse continuare a questi ritmi, entro il 2050 gli ispanici potrebbero rappresentare un terzo della popolazione statunitense. Inoltre, per la prima volta gli asiatici sono cresciuti di più dei neri, che restano per ora la più vasta minoranza del paese. Questo mentre in ben dieci Stati dell'Unione "le minoranze" sono già "maggioranza". Tra questi: Mississippi, Georgia, Maryland, Florida, Arizona, Nevada, Texas, California, New Mexico, Hawaii. E, per quanto la legge americana vieti che il censimento della popolazione preveda anche delle domande riguardo la fede religiosa, si calcola che nel paese vivano tra i sei e i sette milioni di musulmani, più o meno gli stessi numeri della presenza ebraica, anche se i fedeli dell'Islam appaiono in rapida crescita. Come descritto in Latinos. Remaking America, il volume collettivo curato da Marcelo M. Suarez-Orozco e Mariela M. Paez e pubblicato nel 2009 dalla University of California Press (pp, 490, dollari 22, 95), l'emergere del peso e del ruolo degli ispanici nella società statunitense non è però solo una questione di numeri. Come sottlinea Suarez-Orozco, docente alla New York University: «Le divisioni culturali tra ispanici e anglosassoni sono infatti destinate a rimpiazzare progressivamente quelle razziali esistite fin qui tra bianchi e neri all'interno della società americana. Allo stesso modo, specie dopo la tragedia delle Twin Towers, la presenza dei musulmani negli Stati Uniti ha finito per attirare una parte imporante delle spinte xenofobe. Eppure, come racconta la giornalista Geneive Abdo in Mecca and main street. Muslim life in America after 9/11, Oxford University Press, 2006 (pp. 214, dollari 15,85), «la spinta maggiore che si registra nella comnunità islamica degli Stati Uniti è oggi quella verso l'integrazione».
Gu. Ca.


Liberazione 22/05/2011, pag 14

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