mercoledì 15 giugno 2011

Sud Africa e Turchia la via di uscita del Rais

Libia il presidente Zuma a Tripoli martedì. Intanto piovono bombe

Proseguono senza sosta i pesanti attacchi aerei su Tripoli mentre il Ministro degli Esteri francese Juppé ha detto in una confernza stampa che la campagna di bombardamenti in Libia sta producendo i suoi effetti facendo registrare progressi, con la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati entro qualche mese. Intanto un giornale francese, France Soir, riferisce che il leader libico avrebbe fatto sapere di essere stanco di combattere la guerra civile, incalzato dalla pressione dei bombardamenti aerei Nato, e che sarebbe intenzionato a lasciare il potere alla sola condizione di poter rimanere in Libia (un piccolo dettaglio che però farebbe la differenza circa la resa di Gheddafi). Infatti, il quotidiano francese, citando fonti affidabili e attendibili, vicino al leader libico, afferma che un ristretto entourage di persona fidate legate a Gheddafi, sta incontrando ormai da settimane alcuni rappresentanti occidentali, tra cui i francesi, in gran segreto e in una località protetta. E proprio nell'ottica di fornire al Rais una via d'uscita il presidente del Sud Africa Jacob Zuma si recherà lunedì prossimo a Tripoli per colloqui col leader libico Muammar Gheddafi, dice un comunicato stampa della presidenza sudafricana diffuso ieri.
In precedenza l'emittente radiofonica sudafricana, citando fonti da Tripoli, aveva annunciato che Zuma aveva in programma un viaggio a Tripoli la prossima settimana per discutere di una possibile strategia per l'uscita di scena con Gheddafi, in cooperazione col governo turco.
Talk Radio 702 ha detto che Zuma si recherà in Libia dopo aver partecipato alla cerimonia di insediamento del presidente nigeriano Goodluck Jonathan, il 29 maggio. Il presidente sudafricano ha già guidato una missione dell'Unione Africana a Tripoli ad aprile ma il tentativo dell'Au di porre fine alla guerra civile è fallito in poche ore.
La settimana scorsa, il Sud Africa ha accusato la Libia di averla ingannata sulla sorte di un fotografo sudafricano, che si ritiene ora sia morto dopo essere stato colpito e abbandonato nel deserto dalle forze fedeli a Gheddafi.


Liberazione 26/05/2011, pag 6

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