venerdì 10 giugno 2011

Vertice in Cina dei nuovi padroni del mondo

Brics Brasile, Russia, India e Cina accolgono il Sudafrica

Simonetta Cossu
Pochi ne parlano e molti non li conoscono neanche, ma il Bric, acronoimo dei nomi delle Nazioni che hanno dato vita ad una nuova alleanza, sono riuniti in questi giorni in Cina per discutere di guerra e di mercati. Il club delle economie emergenti (Brasile, Cina, India e Russia) apre le porta al Sud Africa che ha partecipato per la prima volta al vertice dei nuovi potenti dell'economia globale. E' la terza volta che si incontrano, lo scorso anno era stato Lula da presidente a riceverli Ieri si sono ritrovati a Sanya in Cina e c'erano tutti i capi di Stato, dal presidente del Sud Africa Zuma, la presidente brasilana Dilma Rousseff, il presidente russo Dmitri Medvedev, il premier indiano Manmohan Singh ad accoglierli come padrone di casa il presidente cinese Hu Jintao. Titolo emblematico per l'incontro: ampie vedute e prosperità condivisa. Nonè solo per vezzo, il titolo vuole significare il massimo tentativo di inclusione e condivisione, quasi a prendere le distanze dai forum come il G8.
E infatti il club delle economie emergenti prova a presentarsi come un forum aperto ai paesi in via di sviluppo ed è inevitabile il confronto con il G8 dove siedono le economie avanzate. Di rilievo il fatto che la Russia partecipa ai due club, confermando il suo ruolo di cerniera geopolitica ed economia tra l'Asia e l'occidente.
La realtà dei Brics è ad oggi già rilevante. I 5 paesi del club rappresentano il 18% del pil mondiale, il 30% della superficie terrestre e il 42% della popolazione, e pesano per il 15% sul commercio mondiale.
L'influenza politica ed economica dei Brics è in costante crescita e la conferma arriva dall'andamento dell'economia nel post-crisi. La Cina ha superato il Giappone in termini di pil l'anno scorso attestandosi come seconda potenza economcia del pianeta. Dal Fmi ai principali forum di previsione internazionali, le stime sulla crescita cinese suprano il 9% l'anno nel medio termine, poco inferiore la dinamica dell'India mentre Brasile e Russia marciano a ritmi intorno al 5%. Numeri impressionanti davanti alla stentata andatura dell'area euro nonostante il traino tedesco e anche nei confronti degli Stati Uniti che faticano a reggere un ritmo del 3% l'anno al quale un peso determinante è garantito dal massiccio piano di incentivi e aiuti pubblici.
Ora il Brics vuole diventare protagonista anche nella geo politica. Temi principali del forum di due giorni che inizia oggi saranno la cooperazione nel campo degli investimenti, i problemi del cambiamento del clima e le azioni congiunte nell'arena internazionale. Inoltre, i leader del G5 discuteranno anche i problemi della fornitura di assistenza al Giappone in relazione al terremoto e allo tsunami che hanno provocato un disastro tecnogeno. Ma anche di Libia. Già a marzo si era fatta promotrice di mediazione, e non è un caso che Cina, Russia, Brasile e India si sono astenute alla votazione della Risoluzione 1973 dell'Onu che ha portato alla guerra in corso. E sempre non è un caso che Unione Africana e Germania preferiscano guardare in questa direzione. Ieri Il presidente russo Dmitry Medvedev e il suo omologo sudafricano Jacob Zuma si sono incontrati per studiare insieme un proposta.
E che intendono fare sul serio lo si capisce da subito. Nel corso dell'inaugurazione, il vicepresidente del comitato nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo cinese Li Wuwei ha affermato che in questa situazione la persistenza nell'ampliamento e nell'approfondimento della cooperazione finanziaria tra i paesi del BRICS, corrisponda agli interessi delle varie parti, e giova alla ripresa dell'economia mondiale e allo sviluppo sostenibile. Chiaro come l'acqua.


Liberazione 14/04/2011, pag 4

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