mercoledì 15 giugno 2011

Permessi di soggiorno, il Viminale si smentisce

Sanatoria per 24mila? Il ministero degli interni annulla la (sua) circolare

Stefano Galieni
Quanto accaduto negli ultimi due giorni al ministero dell'interno ( e pensare che c'è chi ipotizza un premierato Maroni), ha dell'inverosimile. Malgrado la voce grossa il ministro si è trovato a dover fare i conti con una sentenza del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue. che dichiarava inefficaci i provvedimenti di diniego di accesso ai percorsi di sanatoria per chi aveva subito provvedimenti precedenti di espulsione ( circolare Manganelli). La cosiddetta "sanatoria truffa" per colf e badanti. E' diventata memorabile la lotta dei lavoratori di Brescia prima e di Milano poi, che erano rimasti su gru e torri a protestare contro il torto subito, mentre prefetture e questure venivano inondate di quesiti posti dai lavoratori non sanati. Le decisioni del Consiglio di Stato e dell'Europa costringono il governo a riconoscere l'illegittimità di una circolare, peraltro emanata mesi dopo l'apertura della sanatoria. In altri termini almeno 24 mila persone altrimenti condannate alla clandestinità potevano reclamare giustizia. In sordina, il 24 maggio, partiva una circolare firmata dal dottor Malandrino (Direttore centrale per le Politiche dell'Immigrazione e dell'Asilo) che, in sintesi riconosceva le ragioni del Consiglio di Stato e disponeva sia per coloro che avevano già avuto notificato il decreto di diniego o di emersione che per quelli i cui procedimenti non erano ancora stati definiti, il blocco dei provvedimenti di espulsione. Addirittura si chiede, nel testo della circolare giunta a tutte le prefetture, di «determinare, nei casi controversi, la cessazione della materia del contendere, con possibile conseguente rinuncia al ricorso e limitazione dei costi erariali». A Brescia e non solo si stava già e giustamente considerando come, una lotta ancora in corso, contro una prefettura i cui dirigenti sembrano convinti di aver giurato fedeltà alla padania, fosse riuscita a produrre risultati. Ma la circolare, ha alzato un vespaio di polemiche. Un quotidiano "pacato e sobrio" nei giudizi in materia come Libero, denunciava l'ennesimo complotto comunista annunciando però che il granitico Maroni sarebbe rapidamente corso ai ripari. E nelle ultime righe di un articolo scritto in evidente stato alterato di furore ideologico, si concludeva affermando che, secondo indiscrezioni, si stava già trovando una soluzione per recuperare a quest'onta. Ci sono ancora voci disposte a ricordare, magari anche in parlamento, che si sta giocando cinicamente col destino di 24 mila persone che lavorano e già vengono abbondantemente sfruttate in Italia? Diretta la risposta di "Progetto Diritti", legali che avevano richiesto l'intervento del Consiglio di Stato «il comportamento ondivago e tremebondo dell'amministrazione crea ulteriori danni e incertezze per i lavoratori stranieri e per i loro datori di lavoro. I lavoratori stranieri già condannati per inottemperanza all'ordine di espulsione vanno tutti ammessi alla procedura di regolarizzazione». Di decisione gravissima parla anche Paolo Ferrero: «Questo balletto altalenante di circolari e contro circolari è un modo vergognoso di gestire il tema dell'immigrazione. Sono pezzi di carta che cambiano la vita di uomini e donne e queste persone non possono essere trattate burocraticamente come numeri».


Liberazione 28/05/2011, pag 5

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